La combinazione di una FED più “falco” e di una BCE che rimane “colomba”, non poteva non avere effetti importanti sul cambio euro dollaro, le due valute più negoziati sui mercati internazionali.
Banche centrali e valute
Alla Banca Centrale Europea era toccato il compito di decidere prima dei colleghi americani. E avevano scelto di andarci cauti, come era giusto e logico attendersi.
La BCE di Christine Lagarde ha continuato a blindare il suo QE pandemico, che viaggia sugli 80 miliardi di euro al mese. Ed ha confermato i tassi di interesse senza parlare minimamente di una possibile stretta. Anzi, la Lagarde ha detto chiaramente che è troppo presto per discutere di tapering.
La FED, nel meeting di metà settimana, da una parte ha dato e dall’altra ha tolto. Ha dato infatti la certezza che si continuerà lungo il percorso accomodante per andore un bel po’, ma ha tolto un po’ di mesi dal cronoprogramma riguardante la prossima stretta monetaria. Non sarà più nel 2024, ma nel 2023. Forse addirittura saranno due.
La stretta della FED e le reazioni del mercato
La decisione della FED non poteva non avere ripercussioni sul mercato delle valute. Ha datto una bella scossa al forex, in particolare al dollaro che del resto veniva da un periodo fiacco. “Se non comprarlo ora, quando?“, si saranno chiesti gli investitori.
Gli operatori del mercato forex si sono così affrettati a chiudere le loro posizioni short sul dollaro, mentre gli analisti di Goldman Sachs e di Deutsche Bank hanno abbandonato le loro view bullish sulla moneta unica. Tanti altri negoziatori, hanno cercato opzioni vanilla broker con cui negoziare, proprio per puntare sul dollaro.
Approfondimento: se anziché le valute principali rpeferite le emergenti, qui si parla del rand sudafricano previsioni.
Euro in grande difficoltà
In pochi giorni il mercato ha così visto l’euro dollaro scendere subito e con vigore. Prima ha infranto quota 1,20, poi anche 1,19.
Quella che si sta per chiudere è la migliore settimana per il dollaro da settembre, con il Dollar Index che ha guadagnato l’1,6%, balzando al record in più di due mesi di 92,010 punti.
Come rovescio della medaglia, tra le valute peggiori c’è proprio l’euro. La moneta unica è stata la peggiore dallo scorso ottobre, certificata da una flessione pari a -1,6%.