L'Islanda è situata geograficamente all'estremo nord ovest del continente europeo; circondata dall'Atlantico, ha una superficie di circa 103.000 Kmq ed un'altezza media di 500 metri sul livello del mare. Più dell'11% del territorio è ricoperto da ghiacciai, tra i quali il Vatnajokull è il più esteso d'Europa.
L’Islanda, la terra dei geyser per antonomasia, è di origine vulcanica e geologicamente è un paese molto giovane ancora in via di formazione: questo spiega perché nell'isola l'attività vulcanica e geotermale sia particolarmente intensa. Il paesaggio è molto vario: vulcani, sorgenti di acqua calda (dove spesso è possibile fare il bagno), geyser, strutture rocciose dalle forme particolari, cascate, deserti, fiordi, distese di muschio, laghi e pochissimi boschi. Una cosa che salta all’occhio in Islanda è la quasi totale assenza di alberi.
Le regioni dell'Islanda centrale, influenzate dalla corrente fredda proveniente dalla Groenlandia, hanno un clima rigoroso e sono totalmente disabitate e prive di qualsiasi forma di vita sia vegetale che animale.
I geyser sono manifestazioni vulcaniche secondarie: si tratta di sorgenti in grado di alzare colonne d'acqua calda a intervalli regolari; il più grande geyser d'Islanda, Geysir, è anche il più famoso del mondo e ha dato il nome a tutte le sorgenti termali del mondo; situato a 150 chilometri a nord di Reykjavik, è vecchio di ottomila anni spara la sua fontana fino a sessanta metri in altezza. Vicino a Geysir c'è Strokkur, che pare sia nato durante un terremoto nel 1294: molto più piccolo ma più attivo, questo geyser lancia un getto di 18-20 metri ogni cinque minuti.
Gli abitanti dell’Islanda sono circa 280.000 (la metà di quelli della sola Genova!) con la densità più bassa d’Europa (2,7 abitanti per kmq). La popolazione è prevalentemente urbana: il 38% vive nella capitale e il 58% nell'area di Reykjavík. Reykjavík, la capitale, è il principale centro di vita culturale islandese ed è perfettamente ed armoniosamente inserita nella natura del paese.
L’Islanda è un paradiso naturalistico dove si incontrano specie di uccelli che non nidificano in nessun’altra parte del mondo. Gli uccelli marini più noti dell’Islanda sono i pulcinella di mare che sono i veri e incontrastati abitanti di molte isole islandesi: questi simpatici uccelli bianchi e neri, ravvivati dal becco rosso, attraggono migliaia di turisti; le loro mete privilegiate sono Lundey, detta “l’isola dei pulcinella di mare” o Heimaey, che vanta la colonia di pulcinella più vasta al mondo.
L'acqua calda sorgiva di cui è ricca l'Islanda è impiegata per riscaldare le case della maggior parte dell'isola: questo, sommato all'assenza di grandi industrie, fa sì che l'Islanda sia pulita e senza tracce d'inquinamento.
Il trekking è indubbiamente la pratica turistica che permette il contatto migliore con le meraviglie naturali del paese.
Mare, montagna, ghiacciai, vulcani, laghi e pozze calde in cui fare il bagno, grotte naturali e grotte di ghiaccio, deserti, pianure, verdissime valli, fiumi, guadi, panorami mozzafiato, arcobaleni, aurore boreali, tempeste di ghiaccio e neve………..questo è il trekking in Islanda; il poter assaporare fenomeni ed aree naturali tanto differenti ma concentrate tutte in uno spazio di territorio relativamente piccolo tanto che tale varietà è praticamente impossibile ritrovarla in nessun altro paese al mondo.
Le condizioni atmosferiche sono tra le principali cause della buona riuscita di un trekking e questo implica la scelta quasi obbligata del periodo estivo soprattutto se l'esperienza "escursionistica" dei partecipanti non è delle migliori.
Grazie alla Corrente del Golfo, l'Islanda gode di un clima favorevole, fresco in estate e mite in inverno, nonostante le sue penisole settentrionali sfiorino il Circolo polare Artico. In Islanda non è mai particolarmente freddo, ma la particolarità del clima è la sua estrema variabilità: anche in piena estate, nell’arco di una sola ora, il tempo può cambiare più volte, passando dalla nebbia alla pioggia al sole al vento gelido.
La temperatura massima in estate varia da 15°C a 25°C, e da 3°C a 6°C la minima. D’inverno le medie diurne sono intorno a -2/3°C.
Dalla fine di maggio alla fine di luglio difficilmente il sole tramonta del tutto; in agosto sorge alle 4 e tramonta alle 23 e non fa mai veramente buio; l’estate è però molto breve. L'inverno è invece contraddistinto invece da giornate con poche ore di luce crepuscolare.
Il mese di luglio è in teoria quello consigliato mentre già dalla metà di agosto le temperature, specie in montagna, possono sfiorare lo zero. La pioggia non ha stagioni, semmai orari. Il vento più che un possibile inconveniente è un inseparabile compagno di viaggio, è importante quindi sigillare tutte le tasche dello zaino e il cibo per evitare che vi finisca la sabbia che si alza da terra.
Bisogna tenere presente che non è infrequente lo scioglimento repentino dei ghiacciai (magari dovuti alla presenza di abbondanti precipitazioni o ad innalzamenti della temperatura) e la malaugurata possibilità di ritrovarsi isolati a causa di un improvviso aumento di livello di un fiume, ne tantomeno rimanere bloccati in un rifugio di montagna a causa delle raffiche di vento.
La natura islandese è tanto magnifica quanto "variabile" e "forte" ed è necessario prepararsi con l'adeguata attenzione prima di intraprendere un qualsiasi itinerario tenendo presente che nella maggior parte di questi significa rimanere assolutamente isolati per 2/3 o anche 4/5 giorni dal resto del mondo.
Le condizioni meterologiche vanno attentamente prese in considerazione ed è pratica assolutamente raccomandata quella di informare le autorità locali dei propri spostamenti e della tempistica prevista. Chi volesse effettuare un trekking in Islanda, all’arrivo a Reykjavik può andare al consolato italiano d’Islanda per essere messo in contatto con i soccorsi locali che prendono atto del percorso e dell’equipaggiamento in dotazione.
E' importante conoscere anche le abitudini alimentari dell' Islanda per chi si appresta ad affrontare un periodo di trekking in questi posti stupendi, perchè dovrà fare i conti con una dieta alimentare molto differente da quella mediterranea a cui siamo abituati. Innanzitutto bisogna sapere che le aree interne sono quasi completamente sprovviste di spacci alimentari e perfino i rifugi non offrono, tra i loro servizi, la ristorazione, ma solamente l'uso della cucina.
Essendo l’Islanda una terra di accaniti pescatori, i principali piatti islandesi sono a base di pesce, cucinato in vari modi: aringhe e salmoni soprattutto, ma anche merluzzi, aragoste, gamberoni, calamari, sogliole, rombi e trote pescate nei fiumi di montagna.
La carne più saporita è la sella di montone affumicata e un piatto tipico di selvaggina è il "rjúpa", ossia la pernice di monte. Tra le carni domina l'agnello: quello islandese è tenero e delicato e viene servito affumicato (hangikjöt). La carne bovina locale è di ottima qualità, così come la selvaggina (essenzialmente anatra e renna) che viene servita nei locali più costosi. I tipi di carne sono i più svariati: si mangia carne di foca, di balena, di pulcinella di mare.
Assolutamente da assaggiare è lo "skyr", una specie di formaggio fresco, che spesso viene mescolato con un po' di panna e zucchero, a volte con i mirtilli. Particolari anche i formaggi ai gamberetti e ai funghi.
In Islanda non esiste il pane, sostituito dalle patate lesse.
Notevole è poi la pasticceria: un dolce tipico è il "rugbraud", un pan di spezie nero con un vago sapore di liquirizia.
Uno dei piatti tipici che sicuramente colpisce di più la nostra immaginazione è sicuramente l’hákarl: si tratta di carne di squalo che subisce un periodo di macerazione nella sabbia lungo dai 3 ai 6 mesi; esala un odore simile all’ammoniaca ed ha un sapore molto particolare e forte (gli stessi islandesi lo mangiano accompagnato dal brenivín, un superalcolico ricavato da un distillato di patate).
Un altro piatto molto particolare anche nel modo in cui viene servito, è lo svið, la testa di pecora che viene servita divisa in due è può essere mangiata bollita o fresca.
Molto “pittoresco” è pure il blóðmör, caratteristico insaccato di sangue di pecora che viene avvolto in grasso di rognone.
Andando su piatti un po’ meno estrosi, in Islanda è possibile gustare saporite polpette di pesce o l’harðifiskur, fettine di pesce essiccate da consumare col burro.
Il latte islandese ha la consistenza e il sapore della panna.
In Islanda non si distillano alcolici, pertanto questi vengono importati e sono tutti molto cari.
La bevanda nazionale è la birra chiara, tra i superalcolici i più diffusi sono il brenivín, ad alta gradazione (il nomignolo significa "vino bruciato", ma è conosciuto come “morte nera”) e la vodka.
Per acquistare vino e birra ci si deve rivolgervi ai punti vendita autorizzati dal Monopolio di Stato.
Nei centri abitati, grandi o piccoli che siano, non si incontrano problemi per alimentarsi: supermercati, ristoranti, pub, rosticcerie, pizzerie e fast food offrono un'ampia varietà di scelta.
In questo nostro viaggio vi proponiamo l'escursione al Laugavegur (a sud) che è anche il migliore per comodità nella organizzazione logistica vista la presenza di ottimi e spartani rifugi lungo tutto il percorso, anche se agli amanti del trekking segnaliamo per la loro bellezza e varietà di fenomeni e panorami l'area dell'Hornstrandir (a nord-ovest), di Kverkfjoll (alle pendici del Vatnajokull), dell'Eldgjà (a sud) e del lago Askja.
Senza ombra di dubbio è uno dei trekking più belli al mondo dove gli spettacolari paesaggi che s'incontrano lungo i 55km che separano Landmannalaugar da Þórsmörk, sono costituiti da, montagne colorate, verdi vallate, sorgenti termali naturali, grandi laghi e una grandiosa vista sui ghiacciai.
Per chi ama questo tipo di vacanza, il Laugavegur è sicuramente un trekking emozionante ed indimenticabile.
Generalmente l'escursione dura 4 giorni e parte da Landmannalaugar (altitudine approssimativa di 600 metri), si trascorre la notte nel rifugio ma dovrete usare il vostro sacco a pelo.
Chi ha effettuato la prenotazione in anticipo ha ovviamente precedenza per cui è importante pianificare bene la vacanza se si vuole usufruire dei rifugi.
1.giorno: Landmannalaugar-Hrafntinnusker
Distanza 12 Km, circa 4-5 ore di camminata per un dislivello in salita di 470 metri.
Dal rifugio di Landmannalaugar (75 persons, GPS 63°59.600 – 19°03.660) il sentiero passa attraverso una zona accidentata di origine lavica, il "Laugahraun" e da qui sale sulle pendici del "Brennisteinsalda" e il relativo altopiano. La vista offre un incredibile spettro di colori. Dopo 3-4 ore si arriva al "Stórihver", una sorgenta di acqua calda e quasi l'unico punto verde visibile nel primo giorno di escursione. Nella maggior parte dell'anno il sentiero tra "Stórihver" e "Höskuldsskáli" è coperto di neve. La possibilità di incontrare nebbia è molto alta per cui anche se il sentiero è ben tracciato bisogna prestare molta attenzione. una visita alle grotte di ghiaccio (a circa 1,5 Km dal rifugio) è d'obbiligo. Questa è la posizione del rifugio: GPS 63°55.840 – 19°09.700 (può ospitare fino a 36 persone).
2.giorno: Hrafntinnusker – Álftavatn
Distanza 12 Km, circa 4-5 ore di camminata. Si scende di 490 metri.
La prima parte del sentiero porta ad una vallata con diversi piccoli burroni ma fate attenzione perchè potrebbero essere coperti di neve. Se la visibilità è buona la salita alla cima della montagna "Háskerðingur" (1281 m) vi ricompenserà con una vista che vi lascerà senza fiato. Lascaindo la pittoresca montagna di riolite, si arriva in una zona di montagne scure di palagonite e ghiacciai. Noterete oltretutto un considerevole aumento della vegetazione. La discesa sotto lo "Jökultungur" è piuttosto ripida ma vi condurrà
ad una favorevole oasi sulle rive del fiume "Grashagakvísl", un bel bosto dopo potersi rilassare un momento. Da qui, il sentiero che vi porterà ai due rifugi vicino al lago "Álftavatn" è su un terreno pianeggiante. Ci sono due rifugi (58 persone, GPS 63°51.470 – 19°13.640).
3.giorno: Álftavatn – Emstrur (Botnar)
Distanza 15 km., circa 6-7 ore di camminata, l'altitudine diminuisce di altri 40 metri.
Il sentiero ci porta sulla costa "Brattháls" dentro la gola del "Hvanngil", quindi si guada il fiume "Bratthálskvísl". A "Hvanngil" ci sono due rifugi, uno costruito per i pastori nel 1963 e uno per i turisti costruito nel 1995. A breve distanza dai rifugi si trova il fiume "Kaldaklofskvísl" su cui è stato costruito un ponte per gli escursionisti. Sulla riva est del fiume il sentiero si divide, uno conduce in direzione est verso il "Mælifellssandur" (Road F 210) mentre l'altro sentiero porta a "Emstrur" e nel nostro percorso noi scegliamo questo. A meno di 1 Km dal fiume che abbiamo appena attraversato, ne incontriamo un'altro da guadare e dopo circa altri 4 km si giunge al fiume "Nyrðri Emstruá". Attraversato il ponte di quest'ultimo, in poco tempo si dovrebbero vedere i rifugi "Botnar" (40 persone, GPS 63°45.980 – 19°22.480). Una bella camminata da fare in serata è quella del canyon "Markarfljótsgljúfur".
4.giorno: Emstrur (Botnar) – Þórsmörk
Distanza 15 Km, circa 6-7 ore di camminata, si scende di altri 300 metri.
Per prima cosa si deve fare il giro del canyon di "Syðri – Emstruá" e il sentiero è molto ripido fino al ponte quindi bisogna stare molto attenti. Poi la camminata prosegue attraverso l'area conosciuta come "Almenningar" con l'attraversamento di diversi fiumi tra i quali il "Þröngá". E' buona pratica quando si guadano i fiumi di tenersi per mano, con la testa rivolta verso il basso. Dopo aver attraversato il fiume, camminando per una mezz'oa, si giunge al rifugio "Langidalur" di "Þórsmörk" (75 persone, GPS 63°40.960 – 19°30.890). Il paesaggio e la vegetazione cambiano decisamente: betulle e ogni tipo di piante ci danno il benvenuto dopo aver lasciato il deserto alle nostre spalle.
Fonti:
http://www.indire.it/erasmus/schede_paesi/Islanda.htm
http://www.islanda.it/new/index.php?option=com_content&view=article&id=36:il-trekking&catid=14:il-viaggio&Itemid=35
http://www.amicoinviaggio.it/islanda-trekking/
http://www.photoguide.cz/iceland/laugavegur/
http://www.fi.is/en/hiking-trails/
Editore di scatolepiene.it