Così come si aspettavano i mercati, la Reserve Bank of New Zealand ha deciso di effettuare un nuovo ritocco al ribasso dei tassi di interesse. Nel meeting di fine novembre, la RBNZ ha abbassato il tasso ufficiale di liquidità (OCR) di 50 punti base, portandolo così al 4,25%.

La mossa neozelandese sui tassi di interesse

reserve bank new zealandQuello effettuato nella riunione di politica monetaria di oggi è il terzo taglio consecutivo da parte dell’istituto centrale neozelandese. Complessivamente, durante questo ciclo di tagli c’è stato un allentamento monetario di 125 punti base.
Secondo i responsabili di politica monetaria, questa riduzione dei tassi di interesse rappresenta una via di equilibrio tra la necessità di sostenere crescita e occupazione da un lato e continuare a tenere sotto controllo l’inflazione dall’altro, garantendo stabilità al mercato.

Va evidenziato che il governatore Adrian Orr ha aperto le porte ad un ulteriore taglio dei tassi di interesse all’inizio del 2025, se le condizioni economiche si evolveranno Secondo le previsioni della banca centrale.

Crescita e inflazione

L’attività economica in Nuova Zelanda rimane ancora debole. In particolar modo, la produzione è ancora al di sotto del suo potenziale, mentre la crescita occupazionale è ancora blanda e tale dovrebbe rimanere fino alla metà del prossimo anno. L’inflazione invece sta continuando a rallentare ed è scesa al 2,2% nel terzo trimestre dell’anno, toccando così il livello più basso da marzo del 2021. La dinamica dei prezzi ormai si trova vicina al punto medio della fascia obiettivo, che è compresa tra 1 e 3%.

NB. Se siete interessati a negoziare il dollaro neozelandese, sappiate che si può fare anche sugli opzioni binarie Italia broker.

La reazione del mercato

Dopo la decisione della Reserve Bank of New Zealand di tagliare i tassi di interesse, il dollaro neozelandese ha comunque guadagnato terreno rispetto al dollaro americano. Il cambio NZDUSD è salito infatti verso quota 0,589, sfruttando soprattutto il rimbalzo all’indietro del biglietto verde statunitense dopo i guadagni dei giorni scorsi.

Rimane comunque una certa pressione sulla valuta neozelandese (che si muove sul limite inferiore della forchetta di Andrews pitchforks), a causa delle recenti minacce tariffarie da parte del neopresidente eletto Donald Trump. In special modo preoccupano quelle relative alla Cina, che è il principale partner commerciale della Nuova Zelanda.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.