Contrariamente a quanto immaginava la maggior parte degli analisti, la Banca Centrale del Messico ha deciso di effettuare un nuovo taglio al costo del denaro. Il livello dei tassi di interesse è stato abbassato di 25 punti base, portandolo al 10,75.

La mossa messicana sui tassi di interesse

messicoLa decisione della Banca del Messico arriva dopo alcuni segnali poco incoraggianti relativi all’economia interna. Nel mese di giugno, il tasso di disoccupazione è cresciuto a livello più alto degli ultimi cinque mesi, mentre la fiducia delle imprese è rimasta sui livelli più bassi di un anno e mezzo, e il settore manifatturiero ha subito la prima contrazione dal settembre scorso. A questo si aggiunge anche il debole risultato riguardante il PIL del secondo trimestre, cresciuto appena dello 0,2%, meno delle previsioni.

Per via di queste preoccupazioni la banca del Messico ha ritenuto opportuno tagliare i tassi di interesse, annunciando peraltro possibili nuove manovre accomodanti in base ai dati macro che arriveranno.

L’inflazione preoccupa meno

Sul fronte dell’inflazione invece i dati giunti in settimana sono stati in chiaroscuro. Se è vero che il tasso annuale è cresciuto per il quinto mese consecutivo, arrivando a 5,57%, è altrettanto vero che il tasso di inflazione core è sceso per il diciottesimo mese consecutivo (4,05 per cento, livello più basso da febbraio 2021). Ciò ha reso possibile una manovra accomodante da parte della banca centrale.

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La reazione del mercato

Dopo la riunione di politica monetaria di agosto della banca centrale del Messico, il peso ha guadagnato leggermente terreno rispetto al Dollaro statunitense. Il rapporto di cambio USDMXN è infatti scivolato di nuovo sotto la soglia dei 19 (dati Quotex Italia), mentre appena qualche giorno fa aveva raggiunto il livello massimo da dicembre 2022, oltre quota 19,3.

Una sponda al recupero da una valuta messicana è giunta dalla debolezza del dollaro statunitense, alimentata dalle speculazioni su un possibile atteggiamento molto più dovish da parte della Federal reserve, che potrebbe effettuare più tagli dei tassi di interesse nel corso di quest’anno.

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