Nessuna sorpresa è giunta dalla riunione di politica monetaria della Bank of Japan. L'istituto centrale ha infatti deciso di mantenere i tassi di interesse invariati allo 0,25%, come si aspettavano gli economisti.

L'esito della riunione sui tassi di interesse

tassi di interesse giapponeLa scelta di mantenere il costo del denaro immutato, ossia al livello più alto dal 2008, è stata presa con il voto favorevole di 8 membri sul 9. Il membro Naoki Tamura si era invece espresso a favore di un aumento di 25 punti base dei tassi di interesse.

Secondo l'istituto centrale c'è una lenta ripresa dell'economia nipponica, malgrado persistano alcune sacche di debolezza. In special modo i consumi privati denotano un moderato aumento, grazie al miglioramento dei profitti aziendali, e malgrado gli effetti negativi degli incrementi di prezzi e di altri fattori.
Tuttavia la Bank of Japan continua a sottolineare la persistenza di alcuni rischi legati a molti fattori di incertezza, tra i quali c'è sicuramente anche l'impatto delle politiche economiche e statunitensi sotto la presidenza Trump.
Secondo i mercati la Banca Centrale potrebbe ulteriormente ritardare un nuovo rialzo dei tassi per valutare con calma le tendenze economiche globali e interne.

Prospettive economiche

Riguardo alle prospettive future, la Bank of Japan ritiene che l'inflazione di base crescerà gradualmente nei prossimi mesi, grazie a un circolo virtuoso tra salari e prezzi. Secondo l'istituto i dati su base annua sono compresi tra il 2% e il 2,5%, trascinati dall'aumento dei prezzi nel settore dei servizi.

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La reazione del mercato

Dopo la riunione dell'Istituto centrale giapponese, lo Yen si è ulteriormente indebolito rispetto al dollaro, toccando il livello minimo di quattro mesi. Il cambio USDJPY viaggia oltre quota 156,5. Appena uin paio di giorni fa aveva dissegnato una candela inverted hammer.

Va sottolineato che il dollaro ha avuto un feroce scatto in avanti dopo che la riunione della Federal Reserve, conclusasi con un taglio di 25 punti base a tasso di interesse, ha evidenziato un atteggiamento più aggressivo da parte dell'Istituto americano, che potrebbe frenare l'attuale ciclo accomodante. Intanto il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni oscilla attorno al 1,05%.

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