Incassa un brutto colpo la sterlina britannica, che è scivolata ai minimi da 10 mesi contro il dollaro a seguito dei dati sull'inflazione. Un dato deludente che ha fatto precipitare le possibilità che la Bank of England procede al rialzo dei tassi durante il meeting del prossimo agosto. Peraltro il tutto si svolge sullo sfondo di una situazione sempre più delicata sul fronte politico interno, per via della Brexit.
Sterlina britannica e dati macro
Partiamo dai dati, reperibili su qualunque migliore piattaforma trading online gratis. L'inflazione annuale dei prezzi al consumo si è mantenuta stabile a giugno al 2,4% ma gli analisti si aspettavano una crescita al 2,6%. L'Office for National Statistics (ONS) ha inoltre comunicato che su base mensile è rimasta invariata dopo il +0,4% e contro attese per un +0,2%. Il dato core dell'inflazione, che esclude le componenti più volatili di cibo e carburanti, registra un incremento dell'1,9% dal +2,1% di maggio. Anche questo dato è sotto le stime di mercato (+2,2%).
Questo dato ha fatto scendere le attese del mercato circa un aumento di 25 punti base del tasso di interesse di agosto da parte della Bank of England. Sono infatti passate al 69% da quasi l'80% all'inizio di questa settimana. Di conseguenza la sterlina britannica ne ha risentito. Va aggiunto inoltre che i disordini politici legati alla Brexit avevano già fatto calare la valuta. Preoccupa la capacità del Primo Ministro Theresa May di far passare i suoi piani dopo aver vinto solo di poco una votazione parlamentare cruciale martedì. Questo passaggio ha messo a nudo le profonde divisioni all'interno del governo.
Come detto, questa situazione ha pesato sulla sterlina britannica. Poco prima del dato sull'inflazione era scambiata a 1,3080 dollari, in seguito è scensa a $1,3010 (con l'indicatore CCI Commodity channel index che evidenzia ulteriori ribassi). Si tratta del cambio più basso dal 5 settembre. Contro l'euro la sterlina è scesa dello 0,3 percento a 89,20 pencem, toccando il minimo degli ultimi 4 mesi.