Mentre continua a tenere banco la questione Brexit, la sterlina avanza con forza rispetto al dollaro americano e giunge ai livelli massimi degli ultimi 3 mesi. A novembre, il pound ha guadagnato il 3% contro il biglietto verde.
La corsa della sterlina
Il cambio tra sterlina e dollaro ha infatti toccato quota 1,3465 giovedì per la prima volta dal primo settembre, principalmente sulla scia dell’ampia debolezza del dollaro. Non a caso il Dollar Index – che misura l’andamento del biglietto verde rispetto a un paniere di valute principali – sotto quota 91 per la prima volta da aprile del 2018. Chi adotta strategie trading intraday forex giornaliero, sta puntando forte sul calo del greenback.
Il calo del dollaro
Il dollaro americano è penalizzato dalla forte propensione al rischio che si respira sui mercati, a seguito delle importanti novità dal fronte vaccini. Peraltro il Regno Unito è il primo paese al mondo a dare il via libera all’uso del vaccino Pfizer-BioNTech.
Ma a pesare sulla valuta statunitense sono anche i segnali di progresso verso lo stimolo fiscale degli Stati Uniti. Martedì è stato presentato un piano bipartisan da 908 miliardi di dollari, mentre il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, ha sottolineato in un suo intervento di ieri quando sia necessario dare ossigeno all’economia Usa.
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Il problema Brexit
Per la sterlina rimane però sullo sfondo la questione Brexit. I negoziati sono in stallo su più punti, come la pesca, gli aiuti di Stato alle imprese e le regole per risolvere le controversie. La situazione è complessa, e l’incertezza sulla possibilità che il Regno Unito e l’UE possano raggiungere un accordo commerciale prima della fine dell’anno, continua a pesare sul sentiment.
Sotto la calma che regna sul mercato “a pronti”, i mercati dei derivati stanno già segnalando un crescente disagio per lo stato dei colloqui sulla Brexit. L’indicatore di chiamate a put per la valuta evidenzia un aumento delle scommesse ribassiste.
