La celeberrima Roxy in the Box, all’anagrafe Rosaria Bosso, è una delle artiste napoletane che più mi piace. Deve lo pseudonimo con cui ha scelto di affacciarsi nel panorama artistico per la sua produzione di opere contemporanee di street art, sculture e quadri ad un lavoro giovanile presso una compagnia telefonica i cui contratti erano redatti in appositi box. Camaleontica figura, spazia dalla pittura al video, dall’installazione alla performance, non trascurando affatto azioni e PULP_azioni, per approdare, poi, all’investigazione di fotografia e video tramite azioni performative non-live. Lo sprone a sfidare se stessa e i propri limiti per produrre Bellezza, lasciandosi ispirare da cinema, letteratura e musica, è forse la sua caratteristica principale. Critico d’arte e curatore di mostre, è capace di indagare il mondo da un’ottica nuova a privilegiata, attenta com’è a seguire di cosa si alimenti mediaticamente il popolo. Espone da sempre in prestigiose gallerie e sedi istituzionali ed estere ed è apprezzatissima per la sua capacità di inserire, nella sua arte, elementi ironici di denuncia delle incongruenze della società e dei disagi della contemporaneità, che tengono sempre viva l’attenzione, contribuendo a stimolare la riflessione, inside e outside the box. Geniale nei suoi lavori, utilizza un colore acceso per esprimere la sua indiscussa matrice Pop. Le sue opere sono talmente piene di colore che mi viene voglia di assaggiarle.
Infatti, ho sempre affermato che il collezionista, quando si trova di fronte ad un manufatto che per qualche motivo lo colpisce particolarmente tanto da volerlo a tutti i costi, lo mangerebbe: almeno a me succede sempre così! Roxy è un’amica ed è una persona solare e aperta, con i suoi capelli biondissimi e gli occhi azzurri, sembrerebbe nell’immaginario collettivo una svedese, un’americana o una norvegese, ed è stupendo il contrasto tra il suo viso d’angelo nordico e il napoletano stretto che spesso viene fuori, disorientando chi non la conosce. Era da molto tempo che desideravo ritrarla, ma, preso da vari impegni, rimandavo sempre. L’occasione inaspettata capitò al matrimonio del nostro amico comune e bravissimo street artist Iabo, su cui mi sono soffermato in un precedente articolo, con l’affascinante Maria. Ci incontrammo tutti in una straordinaria location fuori città. Una specie di tenuta all’aperto, con piscina, circondata dal verde.
All’appuntamento gli sposi si presentarono con una bellissima auto americana fine anni 50 ed io, appena la vidi, capì che era proprio lei che doveva fare da sfondo a questa talentuosa artista. Girai intorno alla macchina cercando il punto di ripresa più adatto e una volta trovato, chiamai Roxy, la feci entrare nell’inquadratura e scattai. Una foto realizzata con un unico scatto in trenta secondi, ma era quella giusta, sapevo che non avrei potuto fare meglio. Poi, insieme, tornammo dagli invitati e passammo una bellissima giornata, assaggiando un’incredibile quantità di specialità partenopee. Amo particolarmente questo ritratto perché, pur essendo molto semplice, mi restituisce esattamente l’idea che ho di Roxy: una splendida artista napoletanamente americana.
Augusto De Luca