E’ un periodo molto complicato per le quotazioni del petrolio, che sono precipitate su livelli che non si vedevano dallo scorso dicembre. Cosa sta accadendo sul mercato di così importante da far scendere di continuo il prezzo?
Cosa sta guidando le quotazioni del petrolio
Sulle quotazioni del petrolio (sia nella versione Brent che in quella WTI) incidono il probabile ripristino delle forniture dalla Libia, le aspettative di una maggiore produzione OPEC e i timori di una crescita globale che potrebbe andare in frenata. Fattori che fanno ritenere che il mercato del petrolio non sarà così ristretto come previsto qualche mese fa.
Ecco perché i future sul Brent per novembre sono scesi a circa 72,90 dollari al barile, mentre il WTI si è affacciato sotto la soglia dei 70 dollari al barile (se volete negoziare questa commodity, usate sempre Consob broker autorizzati).
La questione libica
Fino a pochi giorni fa, la Libia era sotto i riflettori per via della sua instabilità politica, che faceva temere una possibile interruzione nella produzione di greggio. La situazione era diventata preoccupante quando il premier Abdul Hamid Dbeibeh ha cercato di sostituire il governatore della banca centrale, che è quella che detiene miliardi di dollari di entrate petrolifere, unica grande fonte di reddito del Paese. Ne è scaturita una interruzione della produzione in tutto il Paese.
Ma di recente le possibilità di un accordo tra le fazioni in lotta hanno diradato queste preoccupazioni, e la ripresa dei normali flussi di produzione petrolifera ha fatto abbassare i prezzi del greggio.
NB. Gli investimenti sul petrolio possono essere fatti in vari modi, chi sa come usare Fibonacci trading può utilizzare anche questo sistema.
L’economia globale che non ingrana e l’OPEC
Sullo scenario del mercato petrolifero pesa però la grande preoccupazione riguardo l’andamento dell’economia globale. I dati giunti dalla Cina e anche quelli relativi al settore manifatturiero statunitense fanno capire che lo stato di salute non è brillante. Le incerte prospettive di crescita delle maggiori economie mondiali pesano chiaramente sulla domanda di greggio, che viene vista in calo.
In tutto questo va evidenziato anche il ruolo dell’OPEC, visto che è atteso un aumento della produzione di petrolio da ottobre. Dinanzi a previsioni di consumi deboli, una maggiore fornitura di greggio spinge i prezzi in basso.