La recente fiammata vissuta dal petrolio aveva fatto pensare a molti che il peggio fosse alle spalle. In realtà dopo l’impennata che ha fatto seguito alla vittoria elettorale di Trump, la quotazione del petrolio è tornata a scendere, tanto che il WTI è nuovamente sotto la soglia degli 70 dollari al barile.

Cosa muove la quotazione del petrolio

petrolioIl recente andamento della quotazione del petrolio riflette dinamiche economiche e politiche abbastanza complesse. Dietro il recente calo del prezzo c’è la fine dei timori relativi ai danni che le infrastrutture petrolifere nel golfo degli Stati Uniti avrebbero potuto avere a causa dei forti uragani. La produzione invece si è stabilizzata, offrendo così un sostegno al prezzo del barile.

Va tuttavia sottolineato che per il ripristino delle infrastrutture le compagnie devono sostenere forti spese, e questo evidenzia come la vulnerabilità climatica sta diventando sempre più una variabile critica per la quotazione del petrolio e per i bilanci delle aziende di estrattrici.

La frenata della Cina

Un altro importante driver che muove la quotazione del petrolio è l’andamento dell’economia cinese. Il paese del Dragone è il principale consumatore di greggio al mondo, ma la situazione difficile della sua economia proietta scenari deboli sulla domanda di oro nero, con gli indicatori che anticipano il trend tutti in discesa. Le importazioni di petrolio sono calate per il sesto mese consecutivo, a dimostrazione delle difficoltà che continua a vivere l’economia cinese.

Il fattore Trump

Un elemento di incertezza riguardo al mercato petrolifero è la recente vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. Dal lato c’è l’aspettativa che il tycoon proceda ad una deregolamentazione della produzione interna (e quindi aumenterebbe), dall’altro c’è la prospettiva che possano esserci sanzioni più forti contro Iran e Venezuela, che vorrebbero di conseguenza l’offerta di greggio e avrebbero un effetto rialzista sulle quotazioni di petrolio.

Questo mix di fattori sembra quindi far immaginare uno scenario in cui le quotazioni del petrolio potrebbe vivere di forti fluttuazioni (per intenderci, potremmo vedere un pattern doppio minimo e poco dopo un doppio massimo) sui mercati internazionali ancora per un bel po’ di tempo.

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