Continua la marcia inarrestabile dell’oro. La quotazione del lingotto ormai è a un passo dalla soglia dei 3000 dollari, dopo aver oltrepassato la resistenza tecnica a quota 2950 nella giornata di giovedì.

I driver della quotazione del lingotto

quotazione del lingottoIl vento che sta spingendo da diversi mesi la quotazione del lingotto è alimentato soprattutto dalle minacce di dazi commerciali da parte del presidente USA Donald Trump. L’ultimo annuncio riguarda tariffe del 25%, che a partire da aprile colpiranno automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Non è stato specificato quali paesi verranno colpiti da questi dazi, ma in ogni caso è bastato l’annuncio per scatenare ancora il nervosismo degli investitori.

Gli acquisti delle banche centrali

Un altro fattore che sta agendo in senso rialzista sulla quotazione del lingotto sono i continui acquisti da parte delle banche centrali di tutto il mondo, che stanno diversificando le loro riserve. Le stime di dicembre sugli acquisti effettuati da istituti centrali si attestano sulle 108 tonnellate (la media antecedente al 2022 era appena di 17 tonnellate). La Cina è stato il più grande acquirente, visto che ha aggiunto 45 milioni di tonnellate.

NB. L’oro può essere negoziato anche sugli opzioni binarie broker Europa.

La corsa del prezzo

La quotazione del lingotto si è spinta fino al nuovo massimo storico di 2968 dollari per oncia, e ormai ci si chiede soltanto quando verrà superato il test dei 3000 dollari e non più se succederà.

La forza propulsiva della quotazione del lingotto non è stata intaccata neppure dallo scenario che si profila riguardo alla politica monetaria della Federal reserve. La pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione di politica monetaria dell’Istituto centrale americano ha confermato quanto detto dal governatore Powell, ossia che l’istituto centrale a stelle e strisce non ha alcuna fretta di abbassare ancora il costo del denaro. Generalmente questo dovrebbe essere un freno per il prezzo dell’oro, ma non in questo caso.

Le previsioni rialziste degli analisti

Alcuni analisti di mercato, nello specifico Goldman Sachs, ritengono che il prezzo del lingotto possa raggiungere i 3.100 dollari entro la fine di quest’anno, soprattutto per via di una domanda strutturalmente più elevata da parte delle banche centrali (da sola potrebbe spingere ulteriormente del 9% la quotazione). Ricordiamo che l’oro può essere negoziato anche in relazione ad altre valute più volatili e scambiate forex.
Bisogna però aggiungere che, nel caso in cui le incertezze e le tensioni geopolitiche dovessero acuirsi, lo scenario diventerebbe ancora più rialzista per la quotazione dell’oro.

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