L’incremento della domanda e le preoccupazioni riguardo all’offerta stanno spingendo verso l’alto i prezzi del petrolio, che giovedì sono arrivati sui massimi di 3 mesi.
Un trend così forte che c’è chi ipotizza che le quotazioni potrebbero presto raggiungere i 150 dollari al barile.
La situazione del prezzo del petrolio
Sul mercato intanto il prezzo del petrolio oggi scende, dopo aver toccato il top di 3 mesi nella seduta di giovedì. Il Brent è arrivato quasi a 124 dollari al barile, il Wti a un passo dai 123, con l’indicatore frattali trading che segna un possibile nuovo aumento.
I driver lato domanda
Un driver importante della crescita dei prezzi del petrolio è l’andamento della domanda. Siamo ormai entrati nella stagione estiva, e negli USA la domanda di benzina sta crescendo, nonostante i prezzi alla pompa alle stelle. Per questo le scorte di benzina sono diminuite di 0,8 milioni di barili, mentre gli analisti si aspettavano un aumento di 1,1 milioni di barili.
Allo stesso tempo, aumenta anche la richiesta dalla Cina, che sta uscendo da un periodo di intenso lockdown e vuole riprendere a far correre l’economia. Ricordiamo che la Cina è il più grande importatore mondiale di petrolio.
Questi fattori devono essere tenuti bene a mente quando si adottano strategie di trading a breve termine.
I driver lato offerta
Ma a far correre i prezzi del petrolio ci sono anche le preoccupazioni dal lato dell’offerta.
I produttori dell’Opec+ hanno varato un aumento ulteriore della produzione, ma questo sforzo non è ritenuto sufficiente. Inoltre diversi paesi potrebbero incontrare problemi nell’aumentare la produzione. La Norvegia, ad esempio, dove i lavoratori della Norwegian Oil hanno proclamato uno sciopero il prossimo 12 giugno mettendo a rischio una parte della produzione.
La speranza di avere un contributo dall’Iran, in cambio della rimozione delle sanzioni sul nucleare, si sono affievolite quando il Paese ha rimosso due telecamere di sorveglianza dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica da uno dei suoi impianti nucleari. Questa mossa farà salire la tensione con gli Stati Uniti e gli altri paesi che negoziano sul programma nucleare.