I timori per le sanzioni a Russia e Iran stanno provocando una nuova fiammata delle quotazioni di Brent e WTI. I prezzi del petrolio continuano infatti a scattare in avanti, e hanno raggiunto i livelli che avevano l’estate scorsa.
I fattori geopolitici e il prezzo del petrolio
Gli Stati Uniti starebbero valutando l’ipotesi di applicare sanzioni molto severe all’industria petrolifera russa, colpendo le società marittime e assicurative che sono coinvolte nel trasporto del greggio da Mosca. Tutto questo avrebbe inevitabili ripercussioni sull’intera catena di approvvigionamento petrolifero, e ciò ha spinto in alto i prezzi.
Ma c’è anche l’Iran nel mirino degli Stati Uniti. Soprattutto dopo che Donald Trump è tornato alla Casa Bianca. Il nuovo presidente americano potrebbe autorizzare nuove sanzioni contro Teheran, che finirebbero per penalizzare l’intero mercato.
Al tempo stesso Trump potrebbe favorire la crescita delle trivellazioni in territorio americano, inserendo un ordine esecutivo specifico appena si inserirà il prossimo 20 gennaio. Ed ancora, Trump potrebbe applicare delle tariffe a tutte le importazioni canadesi, includendo potenzialmente anche quelle di petrolio.
I timori sull’inflazione
Oltre a questi scenari geopolitici, l’aumento dei prezzi del petrolio sconta anche le nuove preoccupazioni circa l’inflazione. L’acquisto di futures sul petrolio è una mossa che stanno facendo molti investitori che temono una nuova fiammata dei tassi di inflazione.
Nel frattempo le scorte di greggio nell’hub americano di Cushing in Oklahoma sono scivolate al livello più basso di oltre un decennio.
Domanda robusta e squilibrio di mercato
Dal lato della domanda invece lo scenario del mercato petrolifero continua ad essere robusto. Anche a causa delle temperature rigide di tutto l’emisfero settentrionale, la richiesta di petrolio per riscaldamento resta elevata e dovrebbe continuare ad esserlo per un ulteriore periodo di tempo.
NB. L’andamento dei rezzi del petrolio può essere analizzato anche sul grafico point and figure trading.
L’andamento del prezzo
La solidità dal lato della domanda e i timori che continuano ad esserci dal lato dell’offerta agiscono sui prezzi del petrolio spingendoli verso l’alto. In questo avvio di settimana il Brent ha superato la quotazione di 81 dollari per barile, mentre il WTI si aggira attorno ai 78 dollari al barile. Tutto questo peraltro avviene mentre anche un lotto minilotto del dollaro – normalmente correlato in modo inverso rispetto al Greggio – sta salendo a sua volta.