Quella mattina insieme a mia figlia Giulia che con la sua fotocamera doveva documentare il mio lavoro, ci recammo da Peppe Barra. Già ero stato nella sua casa quando alla fine degli anni ’80 avevo ritratto la mamma Concetta Barra.
All’ultimo piano di un antico palazzo, con uno splendido terrazzo che affaccia sui tetti di Napoli, piena di oggetti antichi e una collezione stupenda di Madonne sotto campane di vetro, è una casa dove si respira l’antica tradizione napoletana. Peppe, straordinario interprete della nostra cultura, ci accolse con quel calore e quella giovialità che da sempre gli appartiene. Realizzai molti scatti sfruttando proprio tutto quello che avevo intorno. Qui pubblico solo due dei tanti ritratti eseguiti.
Il primo lo realizzai al secondo piano della sua abitazione, dove sulla parete è dipinto un trompe l’oeil con una maschera di Pulcinella. Misi la fotocamera su di un cavalletto in modo da avere uno sfondo fisso e chiesi a Peppe di caratterizzare i diversi scatti con un’espressione sempre diversa, replicando i vari stati d’animo di un Pulcinella in carne ed ossa; di una maschera che nessuno meglio di lui poteva interpretare.
Poi ho riunito le fotografie in un’unica immagine quadripartira proprio per sottolineare l’intensità delle sue “facce”. L’altra foto la realizzai sul terrazzo dove il suo profilo si contrapponeva a un’antica testa di un santo o forse di una bambola che poi al computer ho scurito per evidenziare maggiormente anche le ombre proiettate sul muro. Un modo per rimarcare le tante possibilità interpretative e i mille personaggi del teatro di Peppe Barra. Quella fu una giornata davvero intensa per me, che rimasi più che soddisfatto del lavoro eseguito e per mia figlia, che da molto tempo desiderava conoscere il grande ed inimitabile artista partenopeo.
Augusto De Luca