Tremonti a proposito della manovra finanziaria, non si nasconde e dice: “ora la politica non può fare errori. Come sul Titanic, non si salvano neanche i passeggeri della prima classe”, l’obbiettivo è il pareggio di bilancio pervisto per il 2014. Insomma come dice ancora il ministro, la salvezza non arriva dalla finanza ma dalla politica.
Sulla manovra hanno espresso il loro disappunto le Regioni, perchè fanno notare che il 50% dell’intervento finanziario graverà sui loro bilanci.
All’ira delle Regioni si unisce quella del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che fa notare il calo delle detrazioni fiscali (equivale ad un aumento delle tasse) ma non va a toccare i costi della politica. Marcegaglia così si esprime: “la manovra va approvata, non ci sono dubbi, ma i problemi ci sono nel momento in cui viene approvata una manovra così pesante, che porta sacrifici a tutti, a pensionati, lavoratori pubblici, imprese. Di fronte a una manovra di sacrifici veri come questa, quello che è inaccettabile è che dal punto di vista dei costi della politica è stato deciso di non fare niente”.
Il Senato comunque dà fiducia alla manovra con 161 si, 135 no e 3 astenuti; venerdi il decreto legge passerà alla Camera per l’approvazione definitiva.
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