Oggetti fuori dal tempo. Significa oggetti scoperti appartenenti ad epoche molto antiche, dove in teoria non sarebbero dovuti esistere. C’è chi spiega questo fenomeno attribuendolo agli alieni, chi parla di viaggi nel tempo, chi semplicemente parla di reinterpretazione della storia e di chi ci ha preceduto.

A voi il giudizio.

Le lampade di Dendera: In diversi luoghi all’interno del tempio tardo Tolemaico di Hathor a Dendera, in Egitto, strani bassorilievi sulle pareti intrigano da anni gli studiosi.Difficile, infatti, per loro spiegarne la natura, sulla scorta di temi
mitico-religiosi tradizionali, ma nuove e più moderne interpretazioni ci giungono dal campo dell’ingegneria elettronica. In una camera, il pannello superiore, mostra alcuni sacerdoti egiziani che fanno funzionare quelli che appaiono come tubi oblunghi che compiono diverse funzioni specifiche.Ogni tubo ha all’interno un serpente che si estende per tutta la sua lunghezza. L’ingegnere svedese Henry Kjellson, nel suo libro “Forvunen Teknik”(tecnologia scomparsa) fece notare che nei geroglifici quei serpenti sono descritti come “seref”, che significa illuminare, e ritiene che si riferisca a qualche forma di corrente elettrica. Nella scena, all’estrema destra, appare una scatola sulla quale siede un’immagine del Dio egiziano Atum-Ra, che identifica la scatola quale fonte di energia. Attaccato alla scatola c’è un cavo intrecciato che l’ingegner Alfred D. Bielek identifica come una copia esatta delle illustrazioni odierne che rappresentano un fascio di fili elettrici. I cavi partono dalla scatola e corrono su tutto il pavimento,arrivando alle basi degli oggetti tubolari, ciascuno dei quali poggia su un sostegno chiamato “djed” (lo Zed) che Bielek identificò con un isolatore ad alto voltaggio. Ulteriori immagini trovate all’interno della cripta mostrano quelle che potrebbero essere altre applicazioni del congegno: sui bassorilievi si vedono uomini e donne assisi sotto i tubi, come in una postura per creare una modalità ricettiva. Che tipo di trattamento irradiante vi si stava svolgendo?

Foto misteriosa scattata sulle travi del soffitto di un tempio di 3000 anni fa:il tempio del Nuovo Regno, dedicato al dio maggiore del pantheon egizio, Osiride,collocato a parecchie centinaia di miglia a sud del Cairo e la Piana di Giza, a  Abydos. Come si può notare, siscorgono le immagini di un elicottero, di un sottomarino, di un aereo e di un aliscafo! Ancora una volta sembra che gli Antichi Egizi fossero a conoscenza della tecnologia che usiamo oggi.

 

La mummia di Usermontu ha una protesi metallica di 23 cm sulla sua gamba sinistra, all’altezza del ginocchio inserita tramite una complessa operazione chirurgica ad un sacerdote vissuto durante la 26° dinastia ( 656 – 525 a.C. ) ( in foto la radiografata in due angolazioni differenti ).

 

 

 

 

Teschio al quarzo, scoperto nel 1927 da F.A. Mitchell-Hedges sulla cima di un tempio in rovina nell’antica civiltà Maya.
Il teschio era fatto di un singolo blocco di quarzo alto 12 cm, lungo 17 e largo dodici.
Le sue proporzioni corrispondono a quelle di un piccolo cranio umano, dai dettagli perfetti.
Molte anomalie vennero riscontrate durante gli studi effettuati nel 1970.
Non furono usati strumenti di metallo per modellare il quarzo, che era stato trattato senza badare assolutamente all’asse naturale del cristallo,
situazione impensabile nella moderna arte della lavorazione del quarzo. Secondo gli studiosi gli venne dato un primo abbozzo di forma usando probabilmente il diamante. La fase di lucidatura e forma finale dovrebbe essere stata condotta con sabbia di cristalli di silicio e acqua.
Se questo fosse vero, avrebbe richiesto 300 anni di lavoro continuo per ottenere tale risultato. Ad oggi, dopo essere andati sulla Luna e aver scalato montagne, sarebbe impossibile riprodurre un simile oggetto.

 

I dischi di Bayan Kara Ula, durante una spedizione in una catena montuosa che corre lungo il confine Cinese/Tibetano, l’archeologo Chi Pu Tei scoprì diverse cave all’interno delle quali furono rinvenuti scheletri che presentavano strane caratteristiche.
Il cranio era enormemente grande rispetto al resto del corpo e l’altezza media si aggirava attorno a 1,50m in più furono ritrovati dischi di pietra bucati al centro e interpretati come manufatti extra-terrestri.

 

 

I Jet d’oro Precolombiani risalenti al 1000 d.C. La conclusione degli studiosi è che non rappresenti alcun animale, in quanto le ali sono molto rigide e a delta.
Il timone è di forma triangolare, a superficie piatta e rigidamente perpendicolare alle ali. A rendere più fitto il mistero, sulla parte laterale sinistra del timone appare un’insegna, esattamente dove si pone nei velivoli odierni; l’insegna è ancora più “fuori posto” di tutto l’oggetto, in quanto si tratterebbe della lettera aramaica Beth o B: questo starebbe ad indicare che l’oggetto non è originario della Colombia, ma antecedente: forse appartenente a una qualche popolazione del Medio Oriente che conosceva il segreto del volo.

 

La pila di Bagdad. Nel 1938 l’archeologo australiano, dott. Wilhelm Konig, fece una scoperta che avrebbe alterato drasticamente tutti i concetti di scienza. Nei sotterranei di un museo rinvenne un va so alto 15 centimetri e mezzo di argilla gialla, risalente a due millenni fa, contenente un cilindro di rame di 12 cm per quattro. La sommità del cilindro era saldata con una lega 60/40 di piombo-stagno paragonabile alle migliori saldature di oggi. Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume o asfalto. Un altro strato di asfalto isolante sigillava la parte superiore e teneva anche a posto un’asta di ferro sospesa al centro del cilindro di rame. L’asta mostrava di essere stata corrotta dall’acido.

Con il suo background in meccanica il dottor Konig intuì che la configurazione non era dovuta ad un caso fortuito, ma che il vaso di argilla altro non era che un’antica pila elettrica. Questa batteria, insieme alle altre trovate in Iraq, si trova nel museo di Bagdad e risale all’occupazione parto-persiana, tra il 248 a.C. e il 226 dopo Cristo.

 

 

 

 

 

 

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