Torna ad affacciarsi prepotentemente lo spettro del default per la Russia, che si trova nuovamente di fronte ad una corsa contro il tempo.
Il motivo è che prima del weekend è scaduto il termine per il pagamento degli interessi su obbligazioni Eurobond per un ammontare di circa 100 milioni.
Il problema degli interessi sulle obbligazioni
La questione riguarda due obbligazioni Eurobond che hanno scadenze diverse. La prima è denominata in dollari e scade nel 2026, mentre la seconda è denominata in euro e scade nel 2036.
Riguardo al pagamento degli interessi, il National Settlement Depository di Mosca, ossia l’organismo che interviene nel regolamento dei pagamenti, ha dichiarato di aver ricevuto la provvista e l’addebito degli interessi sul suo conto. Quindi i soldi ci sono, ma la Russia non sa come pagare gli investitori.
Infatti c’è un fatto nuovo che ha cambiato le carte in tavola, almeno limitatamente agli Eurobond denominati in dollari. Gli USA infatti hanno negato il rinnovo dell’esenzione concessa alle banche e dagli investitori americani, per processare ricevere i pagamenti russi.
Questa misura di blocco rende difficile trasferire i soldi che la Russia dovrebbe pagare sui conti correnti dei beneficiari che sono titolari delle obbligazioni eurobond.
Un problema che invece non si pone per il pagamento delle obbligazioni denominate in euro, dal momento che l’Unione Europea non ha adottato misure analoghe a quelle degli Stati Uniti.
Nessun effetto sul Rublo
La situazione per il momento non sta avendo grossi effetti sul rublo russo, il cui andamento sul dollaro può essere osservato grazie al grafico kagi trading system. Il rapporto di cambio segnala un piccolo deprezzamento della valuta moscovita.
Cosa succede adesso
Dal momento che sono scadute le cedole, ha iniziato a scorrere il conto alla rovescia per mosca. Ci sono 30 giorni di tempo, ossia il “periodo di garanzia”, per evitare il default. Sarebbe il primo dalla rivoluzione dei bolscevichi, come evidenziano gli analisti delle migliori piattaforme trading gratis.
Tuttavia Mosca potrebbe contestare l’eventuale default, dal momento che i soldi ci sono e c’è anche l’intenzione di procedere al pagamento. L’incapacità di pagare dipende esclusivamente da misure restrittive adottate dai paesi terzi, per le quali Mosca non si ritiene responsabile.
Intanto i credit default swap, le assicurazioni sui bond, continuano a segnare brutto tempo su Mosca, con una probabilità di default entro un anno dell’87%.