Dai ricordi del fotografo Augusto De Luca.
“Nel 1996 la TAV – Treno Alta Velocità, mi commissionò un libro fotografico sulla Città Eterna dal titolo ‘Roma Nostra’, pubblicato dalla Gangemi Editore, che aveva la sua sede principale in piazza San Pantaleo, proprio accanto al Palazzo Braschi, Museo di Roma.
Poiché Giuseppe Gangemi, titolare della casa editrice, conosceva bene il Direttore del Museo, organizzò, nell’importante sede, la presentazione del libro insieme ad una mostra delle immagini con il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati.
L’esposizione, inaugurata il 30 ottobre 1996, sarebbe dovuta durare inizialmente tre mesi, ma, dato l’enorme successo riscontrato e l’affluenza di pubblico, fu prorogata di altri tre, cosa che mi diede un’enorme soddisfazione.
Tutte le fotografie non furono sistemate a parete, ma in lunghe bacheche illuminate di legno e vetro, distribuite in diverse stanze al primo piano della pinacoteca. Mentre i visitatori si aggiravano per le magnifiche sale, si spargevano nell’etere le sublimi note del ‘Requiem’ di Mozart, il che contribuiva a creare l’atmosfera più adatta per la fruizione di immagini che riproducevano, in color seppia, la capitale, sospesa e al di fuori del tempo.
Era la stessa musica, tra l’altro, che avevo ascoltato con le cuffiette mentre scattavo quelle istantanee, attraversando tutta la città, per estraniarmi e concentrarmi maggiormente nel cogliere gli scatti giusti, avendo così una visione più distaccata dei luoghi, esaltando la memoria storica del suo passato e la mia immaginazione in un mix creativo.
All’inaugurazione erano presenti tanti volti noti del giornalismo, tra cui Sandro Curzi e Mimmo Liguoro, dello spettacolo, Monica Vitti e Ferruccio Amendola, del teatro, Odette Nicoletti, dello sport, Nicola Pietrangeli, e lo storico e accademico italiano tra i maggiori studiosi dell’antichità, Pugliese Carratelli. Insomma, un trionfo di pubblico e della critica, che portò quelle fotografie in giro per l’Italia con altre esposizioni. Il Museo, inoltre, acquistò una ventina d’immagini che sono tutt’ora conservate nel suo archivio storico. Non dimenticherò mai quella meravigliosa serata romana e la mia grande soddisfazione… resteranno indelebilmente per sempre nel mio cuore”.