Michele era stato un amico di scuola della mia prima moglie Maria Grazia, ma i due per molti anni non si erano più frequentati. Alla fine degli anni ’80 invece casualmente si rincontrarono ed io ebbi modo di conoscerlo.
Lui vide le mie fotografie ne fu entusiasta e volle pubblicarle subito su alcuni giornali dove scriveva in quel periodo. Poi nel 1986 per la presentazione del mio primo libro “Napoli Mia”, mi fece un bellissimo regalo mandando in onda per l’occasione un servizio televisivo al telegiornale di Rai 3 nazionale. Successivamente nel 1987 Michele lavorava ancora per Rai 3 e gli fu proposto di condurre un programma televisivo intitolato ’Samarcanda’, allora mi contattò chiedendomi delle fotografie da realizzare per pubblicizzare la nuova trasmissione ed anche altre immagini che già avevo in cui c’erano alcune lune e soli rossi da utilizzare per la scenografia del programma stesso; dovevano apparire infatti in vari monitor disseminati nello studio televisivo. Io accettai e andai a Roma per fotografarlo.
Il ritratto in bianco e nero che pubblico qui è stato realizzato proprio negli studi della Rai e la mano con il tre nel monitor indica appunto che è una trasmissione della terza rete. L’altra foto a colori la scattai sul Ponte Flaminio all’imbrunire e per schiarire il suo viso utilizzai un piccolo flash sulla fotocamera.
Tra me e Michele c’è sempre stato un rapporto di reciproca stima e simpatia, non solo perché siamo entrambi dello stesso segno zodiacale del cancro, ma anche perché ci accomuna una grande sensibilità ed emotività che spesso ci fa prendere decisioni basandoci sui sentimenti piuttosto che su quella che sarebbe la scelta più razionale.