Erano 20 anni che non si vedeva un euro così debole rispetto al dollaro. Il rapporto di cambio sul mercato valutario (EUR/USD) è scivolato a quota 1,02, ed ormai siamo ad un soffio dalla parità.
Per ritrovare un rapporto di cambio analogo bisogna andare all’indietro nel tempo, fino all’anno in cui l’euro è entrato nelle nostre vite. Era infatti il 2002, il primo in cui la valuta unica ha sostituito definitivamente e altre valute dei singoli stati.
Cosa succede sul mercato valutario
Dietro al recente tracollo dell’euro ci sono i timori di una forte recessione economica, più concreti in Europa che non negli Stati Uniti. L’inflazione che continua a galoppare, a causa soprattutto dell’impennata dei prezzi energetici, si affianca al calo dei costumi e alla carenza di materie prime. La caduta dell’euro sul mercato valutario crea una circolo vizioso, perché questi rincari alimentano ulteriormente l’inflazione, che a giugno è volata all’8,6%, lo stesso livello degli Usa (in Italia è all’8%).
La corsa dei prezzi penalizza i bilanci pubblici e privati, deprime consumi e investimenti, spalancando così le porte ad una nuova crisi economica dopo quella che era stata innescata dalla pandemia.
Annotazione: chi ama negoziare coppie di valute, dovrebbe conoscere bene anche le basi del trading con i volumi nel forex.
La posizione scomoda della BCE
Il mix di crescita bassa ed inflazione alta rappresenta una complicazione enorme per la BCE. Da un lato è spinta ad accrescere i tassi di interesse per arginare l’inflazione (l’euro potrebbe risollevarsi un poco sul mercato valutario), dall’altra sa benissimo che una mossa del genere innescherebbe un meccanismo recessivo inevitabile.
All’interno il board della banca centrale ci sono così diverse anime. I tedeschi guidano la frangia che chiede maggiore aggressività sul fronte dei tassi, dall’altra ci sono quelli più spaventati dal pericolo della recessione.
La FED va avanti per la sua strada
Intanto sull’altro fronte dell’oceano, la Federal Reserve marcia spedita verso nuove strette aggressive. Questa divergenza di politica monetaria alimenta ancora di più la forza del dollaro rispetto all’euro sul mercato valutario, come si vede anche sul broker Pocket Option (nuovo link). La parità tra euro e dollaro è solo questione di giorni o settimane.