Le principali Borse europee chiudono la giornata in territorio negativo, perché il mercato azionario è frenato dai timori di un’escalation di tensioni in Medio Oriente dopo le dichiarazioni della Casa bianca, secondo cui l’Iran starebbe preparando un attacco verso Israele.
Nel frattempo i numeri sull’inflazione rafforzano le prospettive di un taglio dei tassi a ottobre da parte della BCE.

Il bilancio del mercato azionario

mercato azionarioA Piazza Affari, il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dell’1,04% a 33.771,08 punti. Sulla stessa linea, giornata negativa anche per il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 35.923 punti, in calo dell’1,02%.

Male anche il mercato azionario nel resto d’Europa. Il settore bancario zavorra Madrid, -1,68%, maglia nera d’Europa. Perdite anche a Parigi -0,81% e Francoforte -0,64%. È fuori dal coro Londra +0,46%.

I numeri a Piazza Affari

Dai dati di chiusura di Milano, il controvalore degli scambi risulta essere stato pari a 3,07 miliardi di euro, in ribasso (-11,46%), rispetto ai precedenti 3,47 miliardi. I volumi scambiati sono passati da 0,57 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,56 miliardi.

Riguardo ai singoli titoli, vanno forte soprattutto gli energetici: Tenaris (+2,8%), Eni (+1,5%) e Saipem (+1,09%). Corre anche il comparto difesa, con Leonardo (+2%).
Non c’è stato alcun rimbalzo da parte di Stellantis, che dopo il brusco scivolone di ieri (quasi -15%) resta pressoché piatto.
Il FTSE Mib viene frenato soprattutto dalle banche e dal lusso. Il peggior titolo del giorno è BPER, che ha chiuso a -4,65%. Molto negativi anche Banco Bpm (-4,1%) e Moncler (-4,2%).

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Gli altri mercati

Sul mercato dei cambi si rafforza il dollaro, nella sua veste di bene rifugio. l’EURUSD scende sotto 1,11 (controllate sempre la tabella correlazione valute).
I timori per le forniture di petrolio spingono il prezzo del greggio di oltre il 4%. Aumenta la domanda di beni rifugio e così l’oro si attesta a 2.654 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund con il decennale italiano al 3,37% e il benchmark tedesco al 2,04%.

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