Questa prima metà del 2019 si sta rivelando molto interessante per i mercati emergenti. Questi mercati sono spesso sottovalutati, ma in realtà costituiscono una fetta importante dell'economia globale. In effetti, rappresentano circa il 60% del Pil globale, nonché il 70% della crescita nel 2019 a livello globale.
Prospettive dei mercati emergenti
Diventa quindi importante capire quali prospettive esistono sui mercati emergenti. Anzitutto va sottolineato che confrontando i tassi di interesse reali sul debito dei Paesi Emergenti con quello dei Paesi Sviluppati, possiamo notare che lo spread si è avvicinato al limite superiore del range riscontrato negli ultimi tempi. Potrebbe quindi presto ridursi. Inoltre a gennaio la FED americana ha operato una svolta dovish, cancellando così la pressione sulle banche centrali emergenti riguardo al rialzo dei tassi.
Oltre alla minore pressione sulle rispettive banche centrali, i mercati emergenti stanno respirando un po' di ossigeno pure sul tema dell'inflazione. Da tempo è in atto una riduzione dei livelli dei prezzi al consumo, giunti in molti casi sui minimi più recenti. Inoltre non sembra esserci all'orizzonte il rischio di una improvvisa esplosione inflattiva.
L'importanza della guerra tariffaria
Al di là di questi aspetti, il vero driver dei mercati emergenti sarà la questione USA-Cina sul fronte commerciale. Alcuni paesi come Vietnam, Cambogia e Laos si stanno proponendo come alternativa rispetto alla Cina, circa lo spostamento di capacità produttiva. Lo stesso potrebbe capitare a Brasile e Argentina, che potrebbero costituire valide fonti alternative agli Stati Uniti per le importazioni agricole della Cina. Se la questione immigrazione verrà risolta, uno scenario simile potrebbe riguardare anche il Messico.
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Valute emergenti e debito
Nel frattempo, sul mercato valutario i mercati emergenti continueranno a ricevere una spinta dalle notizie legate al commercio (si vea in proposito il cambio euro try previsioni). Il dollaro USA dovrebbe indebolirsi per via del rallentamento della crescita economica e dell’aumento dei deficit. Nel caso in cui la Cina riuscisse a stabilizzarsi, poi ci sarebbe anche spazio per un recupero dell’Europa, che potrebbe spianare la strada per un rafforzamento delle valute dei mercati emergenti rispetto al dollaro. I buoni fondamentali degli emergenti, potrebbero intanto dare una spinta agli investitori verso il debito. Non c'è da stupirsi se molti investitori istituzionali stanno pianificando allocazioni tattiche ai Mercati Emergenti.