L’IMBECILLE è il secondo album di inediti di MAIDA, cantautore classe ’82 originario di Soverato (CZ).
Il disco, pubblicato da Be NEXT Music/Sorry Mom! con distribuzione Universal, contiene tredici tracce, tutte scritte in collaborazione col paroliere Antongiulio Iorfida.
Attraverso le accattivanti sonorità rock/crossover, Maida esplora i temi del tempo che passa, dell’essere alternativi e dell’amore maledetto.
Ad accompagnarne l’uscita l’omonimo singolo, che prende spunto da una mossa scacchistica – detta, appunto, “matto dell’imbecille” – con cui il pedone fa rapidamente scacco al re. Perfino il pezzo più basico e bistrattato dell’intera scacchiera, se usato con astuzia, può diventare letale e superare le ingiustizie che è costretto a subire.
Il videoclip della traccia, realizzato da Andrea Sajia e Massimiliano Sorvillo di Mad Art Studios, vede Maida protagonista in prima persona nella duplice veste di carceriere e prigioniero che riesce a liberarsi e ad evadere, salvo poi rendersi conto di non poter sfuggire a sé stesso.
“Siamo tutti un po’ vittime e un po’ carnefici e, per evitare di perdere la ragione, dobbiamo imparare a convivere con entrambe le facce della nostra stessa medaglia.”
TRACKLIST
L’Imbecille:
Il cosiddetto “scacco dell’imbecille” è lo scacco matto più veloce nel gioco degli scacchi, una vera e propria “trappola d’apertura”. Da questa inaspettata ed inesorabile mossa prende il nome la titletrack del nuovo disco di Maida. Il brano racconta la storia di un uomo che, attraverso il singolare “sequestro di sé stesso”, mette in evidenza l’esistenza di una doppia anima per ciascun essere umano. La prima, subdola, vendicativa, quasi malvagia, soggioga la seconda, buona, pacifica, quasi rassegnata. Sulla scacchiera della vita si confrontano, a viso aperto, follia e rassegnazione, rabbia e pacatezza, rifiuto categorico di ogni forma d’imposizione e accettazione passiva delle brutture della realtà. Quale faccia della stessa medaglia avrà la meglio? Probabilmente non è dato saperlo: la soluzione è nel claustrofobico percorso, nell’incontro-scontro fra personalità diametralmente opposte. O la spunterà proprio lui, “l’imbecille”, inevitabilmente scosso da fremiti interiori, che accetterà l’idea di essere “uno e trino” e, forse per questo, “divino”.
20 ragazze:
Al tramonto degli anni ’60, il sodalizio più iconico nella storia della musica italiana, quello fra Lucio Battisti e Giulio Rapetti Mogol, pubblicò il brano “Dieci ragazze”. Più di mezzo secolo dopo, Vincenzo Maida e Antongiulio Iorfida propongono, in chiave rock, lo stesso tipo di narrazione in “20 ragazze”, canzone che vuole essere, al contempo, un omaggio al duo e uno spaccato sarcastico di vita (relazionale) vissuta ai giorni nostri.
Sortilegio Maya:
Un uomo, novello Benjamin Button, immagina di assistere alla riproduzione della propria vita “al contrario”, come il protagonista del film di Fincher. Dal giorno del proprio funerale alla (ri)nascita “fra le braccia di una donna”, l’esistenza scorre in un vortice ordinato di tappe intermedie, in un brano incalzante che affronta, tra gli altri, i temi della malattia, della genitorialità, dell’amore, dell’infanzia e, ovviamente, della musica.
Sulla riva del fiume:
Un antico proverbio cinese, da alcuni attribuito a Confucio, recita: “Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Violenta e dissacrante, la canzone celebra il “karma” elevato alla massima potenza come risposta ai troppi torti ingiustamente subiti da un uomo nel lungo corso di un’esistenza travagliata e turbolenta.
Requiem:
“L’amore a cosa serve?” è una domanda solo apparentemente aperta che un uomo si pone di fronte alla fine di una relazione, di cui resta soltanto “una boccata d’ansia fresca e un po’ di nostalgia”. La dolcezza, in questo brano, cede presto il passo all’amarezza, al senso d’incompiuto, a un vuoto che nessuno può colmare, né la compagnia solo fittizia degli amici, né quel Dio che ha abbandonato un uomo oggi “sconsacrato” e sconfitto.
Prima che nascessi:
A volte sarebbe più opportuno godersi le cose belle della vita – che, poi, non sono mai “cose” – in quanto tali, senza abbandonarsi alle congetture che derivano dalla conoscenza e, soprattutto, dall’esperienza: su questa mesta considerazione, si sviluppa un brano disperato e potente nel suo incedere; brano che testimonia, tra l’altro, l’amore incondizionato di un padre per suo figlio e l’incapacità del sesso di riparare alcunché.
Senza ritegno:
Sarcastica, provocatoria e, a tratti, sacrilega, questa canzone polemizza con un certo modo d’intendere la musica e l’esistenza in generale. Nel farlo, chiama in causa (e in soccorso) alcuni simboli della cultura pop, fra i quali “il Re dell’Horror”, il romanziere americano Stephen King, maestro della letteratura e del cinema moderno.
Occhi blu:
Sulla via del ritorno dal posto in cui sei nato e cresciuto, pensi a quanto le cose siano cambiate, a come il tempo abbia cancellato per sempre luoghi e volti familiari, lasciando spazio soltanto al ricordo di una realtà che non esiste più, almeno per come eri abituato a conoscerla. Nonostante tutto, però, tu sei rimasto lo stesso e crescere non t’impedirà di continuare a celebrare gli anni migliori, i dubbi dei nonni, le “cose” che ami.
Scappa!:
Non si può amare qualcuno a comando e il rispetto dei sentimenti “dell’altro” deve rimanere prioritario rispetto alla tentazione di un comportamento illusorio. Questa canzone è un’accorata lettera d’addio, un delicato e, allo stesso tempo, onesto invito a raccogliere le proprie cose e a fuggire, a non persistere nella vana ricerca di un sentimento non ricambiato.
Ritornerai:
Un uomo affetto da disturbo bipolare, pur prendendone malinconicamente atto, non riesce a rassegnarsi di fronte alla fine di quello che considera “l’amore della sua vita”, la relazione sentimentale con la donna che lo ha amato senza pregiudizio alcuno, facendolo sentire “normale” per la prima volta. Di questa donna, l’uomo attende il ritorno, pur sapendo, in cuor suo, che Ella Fitzgerald e Louis Armstrong non duetteranno ancora.
Non voglio:
Questa ballad straziante è l’urlo contro l’universo di un uomo che, a quarant’anni, è logorato dal timore di “perdersi di nuovo”, di tornare solo e rimanere in eterno la “bestia in cattività” che è stato per troppo tempo. “Non voglio” è il manifesto dell’angoscia di chiunque si senta vinto dall’incedere degli anni, intrappolato in un limbo in cui il ricordo di ciò che è stato sovrasta inesorabilmente la fiducia nei confronti del “domani”.
Silly sheeps:
Moderna e universale canzone di protesta, “Silly Sheeps” racconta l’esperienza di un uomo che si sente vittima di un gigantesco complotto e lotta strenuamente per non cedere di fronte a quella che identifica come “dittatura del pensiero unico”. La “resistenza” verso i poteri che governano il mondo è alimentata dalla consapevolezza di non essere l’unico Davide disposto ad uscire dal gregge per fronteggiare Golia.
This could be us:
Quando un amore finisce, ci si chiede sempre cosa sia andato storto. Si ripercorre, così, la relazione andata in frantumi, cercando risposte che non arrivano. “Le nostre voci suonavano meglio insieme”, probabilmente è così, ma come siamo finiti a cantare da soli? Come avremmo potuto evitare tutto questo? Accuse, nostalgie, rimpianti, speranze lasceranno mai il posto alla consapevolezza che “la felicità dovrebbe essere una scelta”?
Maida è un cantante, compositore, fonico e polistrumentista classe ‘82. Dirige l’Associazione Musicale “MVM Rec Studio”, a Soverato (CZ). PERDENTE, pubblicato da indipendente nel 2020, è il suo primo album di inediti. Nel 2021, firma un accordo discografico con Be NEXT Music/Sorry Mom!
A marzo 2022, esce Femme Fatale, canzone distribuita da Sony Music Italy. Nel giugno dello stesso anno, vince la Finale Regionale Calabria della 35ma edizione di Sanremo Rock con il brano “Puttanate” – scritto insieme al suo paroliere, Antongiulio Iorfida – qualificandosi per quella Nazionale all’Ariston.
Nel gennaio 2023 esce il brano “Dimmi Dimmi” e a maggio 2024 è uscito il nuovo lavoro in studio intitolato “L’Imbecille”. La band con cui si esibisce dal vivo è un “power trio” composto, oltre che da lui (voce; basso), da Alessandro Bittoni (chitarre) e Michelangelo Rupolo (batteria).
ASCOLTA “L’IMBECILLE”!
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