Erano gli anni 60, un ragazzo poco più che ventenne "volava" come una farfalla sulla fascia destra del Torino con il numero 7 sulle spalle.
Luigi Meroni nasceva a Como il 24 febbraio 1943. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Como, Meroni vide la notorietà a Genova nelle file del Genoa. Nel 1964 fu ceduto per 450 milioni di lire al Torino allenato da Nereo Rocco, squadra in ascesa dopo il tragico declino seguito alla Tragedia di Superga (per la cronaca, il pilota dell'aereo che si schiantò contro il terrapieno della Basilica si chiamava Pierluigi Meroni).
La sera del 15 ottobre 1967, dopo l'incontro contro la Sampdoria dominato dai granata per 4-2, Meroni fu convinto dall'amico Fabrizio Poletti, giocatore nella stessa squadra, ad abbandonare il ritiro post-partita della squadra prima del termine. Dirigendosi verso il bar che di solito frequentava, attraversò avventatamente il corso Re Umberto nei pressi del civico 46: percorse la prima metà della carreggiata, fermandosi in mezzo alla strada cercando un momento buono per passare nell'intenso traffico. Dalla sua destra arrivò rapidamente un'auto troppo vicina. Meroni e Poletti fecero un passo indietro. Poletti fu urtato di striscio da una Fiat 124 Coupé proveniente dal lato opposto, e Meroni invece fu colpito in pieno alla gamba sinistra; fu sbalzato in aria dall'impatto e cadde a terra dall'altra parte della carreggiata, per poi venire travolto da una Lancia Appia, che ne agganciò il corpo trascinandolo per 50 metri, mentre la Fiat 124 Coupé si fermava a bordo strada. Meroni morì poche ore dopo, alle 22.40, all'ospedale Mauriziano, dove venne portato da un passante, tal Giuseppe Messina, poiché l'ambulanza rimase imbottigliata nel traffico post-partita. Arrivò al nosocomio con le gambe e il bacino fratturati, e con un grave trauma cranico.
La Fiat era guidata da Attilio Romero, un diciannovenne neopatentato, di buona famiglia e figlio di un medico agiato. Romero nel giugno 2000 sarebbe poi divenuto presidente del Torino, portandolo nel 2005 al fallimento. Dopo l'incidente, Romero si presentò spontaneamente alla Polizia, dove venne interrogato fino a tarda notte. Tornò a casa propria in corso Re Umberto, a soli 13 numeri di distanza dalla casa di Meroni.
Aveva fino ad allora disputato 145 partite in Serie A realizzando 29 reti.
Nel 2007 per il quarantennale della morte, il comune di Torino ha eretto un monumento nel luogo dell'incindente in memoria di Luigi Meroni.
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