Gli attesi dati sul lavoro USA danno una spinta al dollaro e una bella impennata alle probabilità di una manovra restrittiva a dicembre da parte della FED.
La corsa del lavoro USA
Secondo gli ultimi report dell'ufficio statistico americano, a ottobre l'economia a stelle e strisce ha creato 250mila nuovi posti di lavoro. Il dato è decisamente migliore delle previsioni, che si fermavano a 188mila. Il tasso di disoccupazione è inoltre rimasto fermo al valore minimo storico del 3,7% (dal 1969 non si vedeva un livello così basso). Inoltre ha soddisfatto gli analisti anche il dato sulla crescita salariale, che spesso invece è stato un tasto dolente. Sono infatti cresciuti del 3,1% rispetto all'anno scorso, segnando il miglior progresso da un decennio a questa parte. Nel settore privato gli stipendi sono lievitati in media di 5 centesimi l'ora a 27,30 dollari.
Lavoro e dollaro
Come detto, i dati sul lavoro hanno spinto il dollaro. Basta vedere uno qualunque dei siti Forex trading gratis per vedere come la coppia EUR-USD si scesa di nuovo sotto il livello di 1.14. Ma altresì come il dollaro abbia guadagnato terreno anche contro sterlina, yen e le altri principali valute. Il motivo di questa euforia è che i robusti dati occupazionali suggeriscono che la politica monetaria della Federal Reserve sarà orientata a un nuovo rialzo dei tassi a dicembre, a dispetto delle pressioni e degli attacchi del Presidente Donald Trump, che vorrebbe un atteggiamento più lento della banca centrale.
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Per l'occupazione americana l'intero 2018 si avvia a essere il terzo miglior anno dalla crisi, con 2,1 milioni di posti creati fino a questo momento. Meglio era stato fatto solo nel 2014 e nel 2015, sotto la presidenza di Barack Obama. A trainare la crescita occupazionale, nell'ultimo anno hanno contribuito sia i servizi professionali per le aziende che la sanità, ma anche il settore manifatturiero e le costruzioni.