Quando il capitano John Hunter inviò alla Royal Society di Londra, nel 1798, una pelliccia di ornitorinco e un disegno accurato dell'intera bestia, gli scienziati pensarono si trattasse di uno scherzo: un castoro col becco d’anatra, due occhi minuscoli e le zampe palmate non pareva certo reale. Si dovettero ricredere quando qualche tempo dopo gli portò un esemplare vivo.
" Monotremes oviparous, ovum meroblastic ". E’ il celebre telegramma con cui, nel 1884, lo studioso Caldwell annunciava alla Società Zoologica Britannica riunita a Montreal, che l’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus ) depone, come gli uccelli, delle uova col tuorlo.
Duckbill, watermole, duckmole sono i nomi inglesi dati all'ornitorinco dai primi europei che lo incontrarono. Nel 1799 fu chiamato Platypus Anatinatus e in seguito Ornitorhynchus. Gli aborigeni lo chiamano mallamong, boondaburra e tambreet.
Ma la maggior parte del mondo venne a conoscenza dell'ornitorinco nel 1939 quando la rivista National Geographic pubblicò un articolo sull'ornitorinco e sui tentativi di studiarlo e allevarlo in cattività.
L’ornitorinco è uno dei mammiferi più primitivi e viventi che si conoscano. Unico genere non estinto della famiglia Ornithorhynchidae risalente al periodo Cretaceo (circa 135 milioni/65 milioni di anni fa).
Le sue caratteristiche fisiche sono così particolari che lo rendono unico al mondo. Infatti il suo corpo presenta contemporaneamente elementi e qualità riconducibili rispettivamente ai rettili, agli uccelli e ai mammiferi. Il corpo, che nella forma e nell’anatomia presenta caratteristiche proprie dei rettili, misura dai 30 ai 45 cm, cui si aggiunge una coda appiattita che va dai 10 ai 15 cm. Corpo e coda sono ricoperti da un fitto strato di pelliccia, soffice e lanosa, dalla quale emergono peli più lunghi.
C'è una notevole variazione nelle dimensioni medie da una regione all'altra, sebbene stranamente questa variazione non sembri seguire nessuna regola climatica.
I cuccioli hanno molari a tre cuspidi (molari tribosfenici), che sono una delle caratteristiche distintive dei mammiferi, mentre gli adulti sono privi di denti. La mandibola/mascella è costruita diversamente da quella degli altri mammiferi, e il muscolo che la apre è diverso. Come in tutti i veri mammiferi, gli ossicini che portano il suono nell'orecchio interno sono completamente incorporati nel cranio, invece di trovarsi nella mascella come nei cynodonti e in altre sinapsi pre mammiferi. Comunque l'apertura esterna dell'orecchio si trova ancora alla base della mandibola. L'ornitorinco ha delle ossa aggiuntive nella cintura scapolare, tra cui un'interclavicola che non è presente negli altri mammiferi. Ha anche un'andatura da rettile, con zampe poste ai lati del corpo piuttosto che sotto di esso.
Sono tutti ovipari, classificati nei "Monotremi" ( letteralmente "unico foro" ) perché, come per gli uccelli, gli anfibi e i rettili, le vie del loro apparato urogenitale e del canale alimentare convergono in un solo orifizio posteriore detto cloaca.
La cloaca la incontriamo anche negli Anfibi, nei Rettili e negli Uccelli. In realtà molte altre caratteristiche come la pelliccia, le ghiandole mammarie, un singolo osso della mascella inferiore e tre piccoli ossicini dell’orecchio ci fanno capire che si tratta di veri e propri Mammiferi. Altra caratteristica fondamentale riguarda la temperatura: tutti i Mammiferi infatti hanno una propria temperatura interna non dipendente dalla temperatura dell’ambiente circostante. La temperatura corporea dei Monotremi, anche se variabile nell’echidna, è comunque sempre superiore a quella esterna e quella dell'ornitorinco è sui 32 °C che mantiene anche quando si ciba per ore in acque sotto i 5 °C.
L’ornitorinco ha creato non poche difficoltà ai primi studiosi che inizialmente ritenevano che fosse il prodotto della fantasia, e appurato che esisteva non venne considerato un Mammifero. Effettivamente presentava la pelliccia, ma aveva delle somiglianze con gli Uccelli e con i Rettili per quanto riguardava la riproduzione. Ogni dubbio venne risolto quando si scoprì che questo interessante animale possedeva le ghiandole mammarie anche se non ha capezzoli ma secerne il latte da pori nella pelle: quindi, per quanto anomalo, era sicuramente un Mammifero.
Anche al livello genetico fine, si identifica un misto di discendenze, da altri mammiferi, certo, ma anche dai rettili e dagli uccelli. I cromosomi sessuali, per esempio, sono derivati evolutivamente dagli uccelli. I mammiferi normali, come è noto, hanno una coppia di cromosomi sessuali, XX nelle femmine, XY nei maschi. Ebbene l'ornitorinco ha ben 10 cromosomi sessuali, cinque paia di X nelle femmine, cinque X e cinque Y nei maschi. E ha in tutto la bellezza di 52 cromosomi, contro i nostri 46.
Mentre il feroce veleno dell'ornitorinco, iniettato da due speroni posti dietro ai gomiti posteriori, contro il quale non esistono per ora antidoti, replica l'evoluzione del veleno dei serpenti.
All'infuori dell'Australia e della Nuova Guinea non esistono parenti dell'ornitorinco. I fossili ritrovati sembra confermino che i progenitori dell'ornitorinco fossero molto simili all'attuale. Uno di questi è Obduron insignis, che visse attorno a 15 milioni di anni fa e, a differenza dell'ornitorinco, conservava i denti anche nell'età adulta. In Patagonia è stato trovato un fossile di questo animale risalente a 62 milioni di anni fa. Sembra inoltre che i monotremi siano discendenti dei tubercolati.
L'ornitorinco ha inoltre permesso di individuare due geni (chiamati "rilassinici") responsabili della discesa dei testicoli nello scroto, tipica dei mammiferi, ma assente negli uccelli e nei rettili.
L'esperto di malattie del sistema riproduttivo di Standford, Sheau Yu Teddy Hsu ha scoperto, che il gene ancestrale della famiglia dei «rilassinici» si è scisso in due famiglie distinte, una famiglia presiede alla discesa dei testicoli nei maschi, mentre l' altra famiglia presiede alla formazione della placenta, delle mammelle, delle ghiandole lattee e dei capezzoli nelle femmine.
Evidenziando i risultati ottenuti, a proposito dei “geni rilassinici” è arrivato a concludere: “È difficile immaginare che processi fisiologici tanto complessi e tra loro intimamente compenetrati (discesa dei testicoli nei maschi, placenta, mammelle, capezzoli e ghiandole lattee nelle femmine) possano avere avuto un’evoluzione per piccoli passi, attraverso molti cambiamenti scoordinati”.
A questo link potete leggere l'analisi più completa.
L'ornitorinco quindi ha provveduto a sgretolare la già debole (mai confermata scientificamente) e pur molto diffusa teoria dell' evoluzione della specie di Charles Darwin. Secondo il quale le specie si adattano all'ambiente e si evolvono per piccoli passi graduali fatti a casaccio.
Fonte:
http://archiviostorico.corriere.it/2008/maggio/11/ornitorinco_sconfigge_Darwin_co_9_080511012.shtml
http://www.photomazza.com/?Ornitorinco-becco-da-papera-latte&lang=it
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2011/01/ornitorinco-uno-darwin-zero-2277/
http://it.wikipedia.org/wiki/Ornithorhynchus_anatinus
http://www.animalinelmondo.com/animali/mammiferi/539/ornitorinco.html
Editore di scatolepiene.it