L’allarme lanciato da numerosi albergatori durante la fase pandemica rispetto all’ipotesi di vedersi ad un certo punto punto costretti a svendere i propri hotel è l’esempio più eclatante degli effetti recessivi che colpiscono le imprese in questo drammatico periodo. L’urgenza di contenere la diffusione del virus attraverso provvedimenti che limitano la libertà di circolazione della gente ha azzerato i flussi turistici che rappresentano per ogni paese una fonte di reddito di inequivocabile importanza. In Italia, ad esempio, l’industria turistica risulta essere una linfa vitale per le casse dello Stato visto che le bellezze di questa magnifica penisola richiamano ogni anno milioni di visitatori. Coloro che gestiscono un’attività ricettiva specialmente nel centro storico delle più note città italiane hanno registrato, per la prima volta nella loro esperienza lavorativa, una inevitabile quanto pesante assenza di prenotazioni. Il che vuol dire accumulare una situazione debitoria a tal punto devastante da indurre alcuni imprenditori del settore a vagliare le proposte speculatorie provenienti dall’estero sopra la svendita dei loro immobili di pregio. I palazzi che ospitano per esempio al centro di Roma, Milano, Venezia e Firenze un’attività alberghiera hanno un valore commerciale elevato sia per la loro ubicazione di prestigio che per le alte testimonianze storico-artistiche in essi presenti.

ALCUNI PALAZZI DI PREGIO ITALIANI RISCHIANO DI PASSARE IN MANO STRANIERA

Decidere da parte di imprenditori alberghieri disperati di mettere immobili di lusso in vendita in un periodo per nulla favorevole da un punto di vista commerciale significa anzitutto svilire la passione e l’energia profuse nel corso di numerosi anni di formidabile gestione della loro attività. Tale rischio che si abbatte soprattutto sul capo di chi non è in grado di sopportare questa lenta attesa rispetto ad una nuova ripresa economica, facilita peraltro l’acquisizione di beni immobili di pregio ad opera di stranieri cinici e spietati. Questi ultimi, avendo la golosa opportunità di comprare palazzi a prezzi ridicoli, si trasformano in attori che diventeranno in futuro protagonisti di un’attività che in Italia è notoriamente tra le più floride. Del resto i cosiddetti ” ristori ” governativi non sono sufficienti a colmare le ingenti perdite che la pandemia ha inflitto in particolare al settore turistico. Pertanto occorre riporre fiducia in coloro che, a costo di aumentare il loro debito, sono intenzionati a resistere fino al traguardo, ancora non pronosticabile, di una ripartenza del turismo in tutto il mondo. Privarsi a basso prezzo di immobili di pregio e regalare dunque ad imprenditori di altri paesi la possibilità di usufruire un domani delle ricche entrate che l’industria turistica italiana è capace di produrre, è di fatto un’operazione dissennata.

LA RIPRESA ECONOMICA APPARE PIU’ VICINA GRAZIE ALLA VACCINAZIONE DI MASSA

Prima della commercializzazione dei vaccini, era del tutto improponibile indicare delle tempistiche entro le quali segnalare l’avvio di una ripresa economica. Oggi, alla luce dei benefici offerti dalla vaccinazione di massa, è possibile ipotizzare per i settori più offesi dalla crisi economica una graduale e costante evoluzione positiva. Pertanto stiamo vivendo una fase nella quale il timore di svendere immobili di pregio si attenua a vantaggio di prospettive certamente più propizie rispetto al buio che offuscava la ” vista ” degli imprenditori nel recente passato.

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