Oggi faremo un viaggio internazionale, un tour Giappone – Italia, vi racconteremo la storia di Sayaka e Andrea e delle diverse abitudini sulla pulizia di queste due diverse culture.
Sayaka è una ragazza giapponese, arrivata in Italia per amore 2 anni fa, Da allora si è adattata alla nostra cultura, decisamente diversa da quella in cui è nata. Oggi ci racconta delle differenze tra l’Italia e il Giappone in fatto di pulizie.
“Ancora mi ricordo, appena sono arrivata a Roma, siamo andati a comprare le cose che mi servivano. Ho chiesto al mio fidanzato Andrea di comprare i cestini.
A casa, Andrea non aveva i cestini, o meglio, ne aveva soltanto uno in cucina. Invece io in Giappone avevo almeno un cestino ogni camera, quindi ogni volta che devo buttare qualcosa cercavo il cestino, mi sentivo molto a disagio senza cestino in camera.
Però vivendo qui, mi accorgo che tanti in casa non hanno i cestini in ogni camera. In Giappone, il primo lavoro che mia madre fa ogni mattina con un sacchetto fa il giro di casa e raccogliere tutti i rifiuti dai cestini. Penso che tutti italiani che conosco qui hanno il cestino in cucina sotto lavandino, no? Forse in Giappone non ci sono tante persone che tengono il cestino sotto lavandino, lo lasciano fuori.”
Sayaka continua a parlarci delle abitudini sull’ordine e sull’ospitalità:
“In Italia quasi tutti tengono la casa ordinata e pulita, nonostante abbiano solo un cestino in casa. In Giappone abbiamo poche occasione che accogliamo la gente a casa, normalmente mangiamo fuori con i amici, anche perchè non abbiamo case grandi come qui, perciò la casa è ordinata un minimo, non ordinatissima come qui.”
Continua poi parlando di chi si occupa in Giappone della pulizia della casa:
“Non abbiamo l’abitudine di chiamare la signora delle pulizie, chi lo fà vuol dire che la sua famiglia è ricchissima.
Non avrei mai pensato che sarebbe arrivato il giorno in cui avrei chiesto a qualcun altro di pulire la casa mia. Invece oggi un’impresa di pulizie di Roma si occupa ogni settimana delle pulizie del condominio in cui vivo con Andrea, e sono bravissimi ed economici.
Appena sono arrivata qui, non sapevo che come pulire così bene la casa. L’ho imparato mentre facevo babysitter, guardavo la signora che veniva a fare le pulizia.”
Infine ci racconta delle differenze nello stirare:
“Meno male che Andrea non è pignolo. Quindi non mi dice niente della mia pulizia giapponese, non riesco mai a pulire casa mia come gli altri.
E in più non ho mai stirato così tanto nella mia vita, in Giappone stiravo una volta al mese (anche meno). Qui in Italia ho dovuto imparare a stirare persino i jeans. Inizialmente mi sono cadute le braccia, ho visto la signora che stirava anche le mutande, stavo per svenire.
Primi 3 mesi io non ho stirato mai, Andrea stirava qualche camicia ogni tanto. Ma adesso sono stata influenzata, guardando altri, mi sento bisogno di stirare, adesso 2 ore alla settimana devo stirare per forza. Stranamente non mi ricordo come facevo senza stirare la roba per 3 mesi.”