INTRODUZIONE:
"Io mi libro" è una raccolta di 500 frasi e dialoghi umoristici che attraverso giochi di parole, doppi sensi e freddure, prende in giro luoghi comuni e i lati più grotteschi della nostra quotidianità.
Difficile capire quali siano i reali meccanismi che originano una freddura (parola nata in Germania nel XVII secolo, deriv. da freddo, trad. motto spiritoso, o che tale vuole essere), ancora più complicato riuscire ad elaborare la battuta perfetta, quella che lascia a bocca aperta per la risata o per stupore, che rimane sospesa tra il serio ed il faceto nella mente degli ascoltatori. Offrire al mondo queste sottili arguzie non è cosa da tutti i giorni, o per meglio dire lo è, perché sono proprio le fatalità di tutti i giorni che predispongono al commento sarcastico, grazie alle parole che all'occorrenza giocano a nostro favore. Addolcire la vita con un commento aspro può sembrare un ossimoro, ma il senso dell'umorismo in sintesi è questo: prendere in prestito la verità, a volte anche scomoda, e renderla una feroce ma intrigante forma d'arte transitoria qual'è la comicità, quell'attività umana irriverente e perspicace che ci aiuta, nella vita di tutti i giorni, a dissociare il mondo reale dall'immaginario, e a capire meglio i vizi e le virtù del nostro modo di vivere.
SINOSSI:
Ogni nostra azione, atteggiamento o luogo comune si presta a diverse sfaccettature emblematiche. Nel contesto di quest'opera, l'autore ha cercato di immaginare varie situazioni bizzarre che possono scaturire durante i nostri piccoli e grandi avvenimenti nel corso del lavoro, nel tempo libero, tra le notizie di cronaca e attualità, e più in generale nel corso di ogni situazione paradossale che ognuno di noi, spesso a propria insaputa, può improvvisamente trovarsi ad affrontare: momenti generati dal teatro dell'assurdo, da presunte coincidenze derivate dall'ambiguità d'una parola, dal fraintendimento d'una frase, o dalla verve 'tragicomica' ed inconsapevole dei protagonisti.
Rifacendosi a maestri dell'umorismo quali Marcello Marchesi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi, "Io mi libro", è una ginnastica per la mente ed un'esplorazione del linguaggio italiano in un caleidoscopio di lettere che si scambiano e si combinano come in un grattacapo enigmistico, oltre un piacevole riflettersi – dentro una prospettiva meno cupa – all'interno di un compendio ricco di significati allegorici. Una piacevole via di fuga ed un modo diverso per stemperare con ironia l'eccessiva serietà con cui l'uomo ha vincolato la proprio esistenza, a dispetto del lato più brillante, goliardico e virtuoso, che ognuno di noi porta dentro.
A chiusura del libro, un breve racconto dedicato al sogno dal titolo "Breve raccorto onirico".
BIOGRAFIA:
Alessandro Pagani, nato a Firenze nel 1964, è scrittore, musicista, operatore volontario a favore degli animali, ed impiegato presso la Asl Fiorentina. Appassionato di poesia e musica, ha fatto parte negli anni '80 del movimento artistico underground fiorentino "Pat Pat Recorder". Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics, (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave), Subterraneans, Malastrana e successivamente con i Valvola, assieme ai quali fonda nel 1997 l'etichetta discografica Shado Records, attiva fino al 2007. Attualmente è batterista del gruppo rock Stolen Apple, con il quale ha fatto uscire l'album di debutto "Trenches" a Settembre 2016. E' anche componente della giura del concorso di poesie "Daniela Pagani e Manuela Masi" patrocinato dal Calcit Chianti Fiorentino, ed un assiduo volontario del Canile Del Termine di Sesto Fiorentino.