C’è delusione da parte degli investitori, dopo che la Cina ha annunciato gli obiettivi di crescita per il 2023. E questa delusione si è trasferita sulla quotazione dello Yuan, che ha perso terreno rispetto al dollaro americano.
L’annuncio che ha deluso gli investitori
La Cina ha fissato un obiettivo di crescita di circa il 5% per il 2023, secondo il rapporto sul lavoro del governo del premier Li Keqiang. Si tratta di un livello inferiore rispetto a quello che si aspettavano investitori e analisti, che ipotizzavano un target per il PIL superiore al 5%.
Inoltre si tratta di un obiettivo inferiore rispetto a quello fissato per lo scorso anno, il 5,5%, quando comunque non venne raggiunto visto che la crescita fu del 3%, segnando uno dei tassi di crescita più lenti in quasi mezzo secolo.
Altri obiettivi: inflazione, disoccupazione, disavanzo
La Cina ha anche fissato un obiettivo del 3% per l’indice dei prezzi al consumo, che è lo stesso fissato lo scorso anno. L’IPC è aumentato del 2,0% lo scorso anno.
Per quanto riguarda la disoccupazione, l’obiettivo è arrivare al 5,5% con la creazione di circa 12 milioni di nuovi posti di lavoro urbani. Si tratta di un obiettivo superiore a quello dello scorso anno di “oltre 11 milioni”.
Inoltre è stato fissato un obiettivo di disavanzo di bilancio pubblico per il 2023 del 3,0% del PIL, ampliando l’obiettivo di disavanzo di circa il 2,8% dello scorso anno.
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La riapertura post-Covid
L’economia cinese sta faticosamente risalendo la china dopo i durissimi 3 anni caratterizzati dalle severe restrizioni dovute al COVID-19, che hanno finito per deprimere anche l’economia.
La prospettiva di una crescita non così robusta come si sperava ha finito per penalizzare lo Yuan, che ha perso quota rispetto al dollaro. Il cambio USDCNH sale infatti a 6,94 e sul grafico comincia a vedersi un pattern bandiera flag trading.
Lo Yuan cinese ha così ceduto parte dei guadagni della scorsa settimana, quando era salito di circa un punto percentuale grazie ai dati economici interni più forti del previsto.
Gli investitori ora guardano avanti ai dati commerciali cinesi di martedì e ai dati sull’inflazione di giovedì per nuovi spunti sulla seconda economia mondiale.
Sul fronte della politica monetaria, la People’s Bank of China ha lasciato invariati i suoi tassi per il sesto mese consecutivo al fixing di febbraio, come ampiamente previsto.