Seduta positiva per le Borse europee, anche se con esiti diversi tra i vari listini. Gli investitori continuano a guardare con nervosismo all’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina, dopo il lancio di un missile balistico intercontinentale da parte di Mosca. Intanto, Nvidia non ha convinto del tutto i mercati nonostante una trimestrale positiva.
L’esito della seduta per gli investitori
A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 33.294 punti. Al contrario, incolore il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 35.436 punti, sui livelli della vigilia. Fiacco anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,16%); consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Star (-0,15%).
In Europa gli investitori si sono mossi a velocità differenti. Mentre lindice Euro Stoxx 50 chiude in rialzo dello 0,6%, sono positivi il Dax tedesco (+0,8%) e il Cac40 francese (+0,2%) e l’Ibex35 spagnolo (+0,2%).
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I numeri di Milano
I dati finali della Borsa di Milano evidenziano che il controvalore degli scambi da parte degli investitori è stato di 2,2 miliardi di euro, in aumento rispetto agli 2,05 miliardi della seduta precedente. I volumi scambiati sono passati da 0,4 miliardi di azioni a 0,48 miliardi.
Per quanto riguarda i singoli titoli, svettano Leonardo (+1,95%), Saipem (+1,9%) e Unipol (+1,65%). Tra i maggiori rialzi anche A2a +1,55%, Hera +1,48%.
Gli investitori penalizzano soprattutto Nexi (-3,25%) e Telecom Italia (-1,7%). Discesa anche per Campari -1,38%, Moncler -1,38%, Popolare di Sondrio -1,09%.
Tra le mid cap milanesi chiudono in rialzo i titoli ex Mediaset.
Gli altri mercati
Sul Forex, il biglietto verde americano sorvola la soglia di 107. Il cambio euro/dollaro arretra ancora e scende sotto quota 1,05, con gli indicatori di inversione trend che ormai si sono “accesi” tutti quanti.
Fra le criptovalute, il Bitcoin non conosce soste dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. La principale valuta digitale ha aggiornato i suoi massimi di sempre sopra i 98 mila dollari.
L’escalation di tensione tra Russia e Ucraina spinge petrolio e oro, con il metallo prezioso a 2.667 dollari l’oncia.
Nel comparto obbligazionario c’è un lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +121 punti base, con un calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,56%.