Il termine “Solstizio” significa “Sole stazionario” e indica che in questo momento astronomico l’astro non si alza né si abbassa rispetto all’equatore celeste. Nell’esatto mezzogiorno astronomico le ombre degli edifici e dei pali scompaiono del tutto; sempre in quest’occasione, al tropico del Cancro è possibile osservare l’immagine del disco solare nel fondo dei pozzi, riflesso dall’acqua anche a decine di metri di profondità e lo stesso fenomeno si ripete il 21 dicembre (solstizio d’inverno) al tropico del Capricorno. Il gran numero di usanze e di piccoli rituali ancora oggi vivi in tutta Europa testimoniano che il solstizio estivo, insieme a quello invernale, resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare. E ai vecchi nomi ne subentrano di nuovi… per esempio, nell’antica Roma i due solstizi erano consacrati a Giano bifronte, il dio guardiano delle soglie e dei passaggi. Oggi (non è un caso) troviamo i due Giovanni, il Battista presso il solstizio d’Estate e l’Evangelista presso quello d’Inverno. I popoli antichi chiamavano i due solstizi “porte”: Porta degli Dèi o degli Immortali quello invernale, Porta degli Uomini quello estivo. Il fascino della festa patronale dedicata a S. Giovanni risiede ancora oggi nei fuochi che si accendevano (e da qualche parte tuttora si accendono), facendo ardere mucchietti di resina, per andare poi a osservarli da lontano, la sera. Fino a qualche decennio fa, i fuochi di San Giovanni venivano accesi in tutta la Valle Camonica, soprattutto dai paesi collocati più in alto, in modo che potessero essere ben visibili da lontano. Questi falò continuano la tradizione di antichi riti pagani legati al solstizio d’estate: sono praticati dall’Irlanda alla Russia, dalla Svezia alla Grecia e alla Spagna.
Il Sole, nel suo moto annuo lungo l’eclittica, al momento del solstizio estivo boreale (21-22 giugno) viene a trovarsi alla sua massima declinazione.
Coordinate equatoriali del Sole:
d=+23°,5 (declinazione)
a=90° (ascensione retta)
Ecco schematizzata la situazione a mezzogiorno solare del solstizio d’estate per un osservatore a circa +45° di latitudine geografica:
Si nota che il Sole raggiunge la sua massima declinazione e la sua massima altezza sull’orizzonte.
L’arco diurno è più lungo che in qualsiasi altro periodo dell’anno.
L’ombra di uno gnomone proiettata lungo la linea meridiana, raggiunge la sua minima lunghezza.
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