Dopo il terribile episodio di cronaca avvenuto a Lanciano, un furto domestico condotto con inaudita violenza da parte di giovani criminali che, fortunatamente, sono stati assicurati alla giustizia, moltissime persone si chiedono quale sia la situazione nazionale per questo tipo di reati: siamo un paese particolarmente esposto a questi crimini oppure non ci sono differenze con le altre nazioni europee?
Il tema della sicurezza è sempre molto centrale, anche a livello politico, ma ovviamente per argomentare con piena cognizione di causa circa questa tematica è fondamentale analizzare dei dati numerici dall’attendibilità certa: basare le proprie opinioni su delle mere sensazioni non è mai costruttivo.
Istat: i furti in casa in Italia dal 2012 al 2016
L’Istat, autorevole ente nazionale, rende pubblici i dati relativi ai crimini commessi in Italia negli ultimi anni, e analizzarli è davvero molto interessante se ci si chiede quanto ci si può sentire sicuri mentre si è in casa propria: nei tabulati relativi ai reati regolarmente denunciati tra il 2012 e il 2016 si può dunque consultare la voce “furti in abitazioni”.
ll trend relativo a questo tipo di reati si è rivelato piuttosto stabile nel quadriennio considerato, e le cifre non sono affatto esigue: in tutti gli anni in questione, infatti, il numero di furti in abitazione ha superato abbondantemente le 200.000 unità.
Nel 2012 l’Istat ha contato 237.355 reati di questo tipo, dato che è cresciuto nei due anni seguenti toccando quota 251.422 nel 2013 e 255.886 nel 2014.
Nel 2015 i furti in abitazione sono stati 234.726, mentre nel 2016, ovvero appunto l’ultimo anno relativamente al quale si dispone di dati, la cifra è calata a 214.053: il trend sembra essere moderatamente incoraggiante, dunque, ma è evidente il fatto che si tratta comunque di cifre poco rassicuranti.
La situazione italiana raffrontata a quella europea
Un dato particolarmente significativo che Istat mette a disposizione è inoltre quello in cui si raffronta la sicurezza italiana con quella europea, e la situazione è tutt’altro che florida: in riferimento all’anno 2015, infatti, l’Italia è risultata la quinta nazione del continente per tasso di furti in abitazione, e questo è un dato di grande rilievo in quanto non si parla di mero numero di reati, ma di episodi relazionati al numero di abitanti.
Il tasso di furti in abitazione è risultato più alto solo in Danimarca, Belgio, Paesi Bassi e Svezia, tutti gli altri paesi comunitari si sono rivelati più sicuri dell’Italia per quel che riguarda questo genere di crimini.
L’Italia si è collocata ad un poco invidiabile quinto posto anche per quel che riguarda il tasso di rapine, venendo in questo caso preceduta solo da Belgio, Francia, Portogallo e Spagna.
È dunque evidente che il rischio di subire dei furti in casa in Italia è piuttosto alto, non bisogna peraltro trascurare che i dati presentati fanno riferimento esclusivamente agli episodi denunciati, dunque il reale numero di furti potrebbe essere ben più elevato.
L’importanza di mettere in sicurezza la propria abitazione
Mettere in sicurezza la propria abitazione non può che essere positivo, dunque, e a tal riguardo si possono compiere diversi accorgimenti.
Oggi sono disponibili sul mercato tanti antifurti molto efficaci, molti dei quali si possono controllare direttamente dal proprio smartphone secondo una logica tipica della più moderna domotica.
Parallelamente alle soluzioni tecnologiche, tuttavia, non bisogna mai trascurare la qualità delle porte e dei serramenti: assicurarsi prodotti affidabili per quel che riguarda questo genere di articoli è indispensabile se si vuol fare in modo che la propria abitazione resti inviolata.
Molte aziende italiane, perfettamente consapevoli di tali necessità, includono tra le proprie proposte diversi prodotti specifici: l’azienda lombarda Punto Sicurezza Casa, ad esempio, presenta nel suo sito web ufficiale https://www.puntosicurezzacasa.it/ diverse soluzioni molto preziose per scongiurare i furti domestici, dunque porte blindate interne ed esterne, sbarre e grate di sicurezza e molto altro ancora.