La vita del rockettaro non è semplice e c’è tanta verità nei Fratelli&Margherita. Beniamino Guidi/Ben (chitarra), Giacomo Guidi/Jack (batteria), Francesco Guidi/Colorado (basso e voce) e Margherita Guidi (voce) sono quattro ragazzi che suonano la musica come la si suonava una volta, magari in acustico attorno ad un falò estivo.
Dopo il debutto discografico con il singolo ‘L’Animale’, ora escono con l’Ep ‘Thèâtre des Variètès’. Quattro brani, scritti ed interpretati dalla band, per l’etichetta PMS Studio.
Un lavoro che sa di praterie, cieli aperti, spazi verdi e piume tra i capelli, a testimonianza della loro voglia di esplorare e condividere, per omaggiare la vita in ogni suo aspetto. Tutto succede proprio qui, dentro al Thèâtre des Variètès tanto caro al maestro Bulgakov, dove assistette al suo primo spettacolo di magia… ma questa volta non è necessario divinare sfere magiche o consultare i tarocchi per percepire le vibrazioni della sua bella Margherita.
La copertina del lavoro si presenta con un dipinto dai toni caldi, che ritrae i componenti della band in pose e con espressioni che esaltano il loro carattere ribelle.
La voce decisamente versatile di Margherita, è capace di passare da tonalità basse e graffianti, a vibrazioni più alte e limpide, per un’anima viva, che arriva diretta all’ascoltatore.
Sonorità crude, a tratti rozze, accompagnate da testi profondi, caratterizzano l’intero lavoro.
Apre ‘L’Animale’, con un elaborato intro di chitarra e batteria, che si sviluppa con strofa-ritornello e nuovamente strofa-ritornello, seguiti da ponte ed assolo. Un testo liberatorio di denuncia, che inscena una vicenda nella quale il protagonista lotta, senza esclusione di colpi, contro la paralisi di un sistema che lo vuole schiavo.
Segue ‘Country-Man’, brano dall’inconfondibile matrice country. Un Ben dalle mani incendiate alterna virtuosi fraseggi di chitarra ai cori che sapientemente Margherita e Colorado intrecciano lungo tutta la durata del brano. Il testo vuole voltare pagina sul passato, narrando di una passione inconciliabile. Una voce grida A-LA-LO-LE-LASCIA, parola inventata da una bambina di appena due anni, emulando le esibizioni dal vivo della band. La sua euforia insegna ad abbattere qualsiasi distanza si possa frapporre tra artista e pubblico ed una parola nata dal gioco puerile si carica di significato, diventando lo sconsiderato grido di guerra degli ‘indiani Margherita’.
È la volta della struggente ballata ‘Un ricordo dolce di te’. Attraverso immagini delicate, l’ascoltatore viene accompagnato per mano nell’abisso di un cuore affranto, per poi riemergere ai piedi di un immenso ritornello in cui, dalla voce feroce di Margherita, trapela il dolore causato da una ferita ancora viva e pulsante.
Chiude ‘Vado via’, canzone dal sound… polveroso, con le oscillanti note della Stratocaster e le parole del testo che ricadono al suolo come polvere di un lontano ovest, sospinta dal vento. Il tutto culmina in un inaspettato finale, festoso e folkloristico, dove i quattro ragazzi sembrano voler esplorare una maniera di far musica fedele al loro modo di essere: energico, originale e spesso in controtendenza rispetto a mode e convenzioni.
I Fratelli&Margherita, con il loro stile unico e sorprendente, ci stanno abituando ad un sound puro e reale, che forse avevamo dimenticato!
Stefania Castino