Nasce ad Arezzo la grande lista civica per l'Italia, guarda ai programmi, boccia il libro dei sogni, invita la 'societa' organizzata' e 'chiama' i cittadini per un Monti bis. Lancia l'iniziativa il leader di Fli e presidente della Camera, Gianfranco Fini, che riconosce a Luca Cordero Montezemolo il ruolo di megafono di un sentimento diffuso. La 'benedice' il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, che 'ci sta' se si parla di un contenitore degli italiani seri, alternativo a Pdl e Pd, ma anche all'antipolitica di Grillo e che, indirettamente, risponde al presidente della Ferrari: nessuno pensa a un'opera di plastica facciale.
Protagonista della 'denunciata' voglia di cambiamento l'assemblea dei Mille, rappresentanti della societa' civile, volutamente organizzata senza big, con parlamentari e dirigenti a cui e' stato chiesto di 'fare un passo indietro' per rimanere ad ascoltare. Unica eccezione Giulia Bongiorno, presidente della commissione giustizia che diventa portavoce di Fli, entra nel comitato organizzativo della lista civica per l'Italia (con Salvatore Carruba e Pierluigi Piccini) e sale sul palco per un intervento.
La politica non deve essere rottamata ma i partiti vanno riformati, ammonisce Fini, che rivendica con orgoglio di aver contribuito a chiudere una fase per aprire una nuova stagione, sottolinea che governare non e' tirare a campare e lancia un appello agli elettori perche' la svolta di Monti non sia rapidamente archiviata con il prossimo voto. "Compito dei partiti, ma anche degli elettori – dice – e' la capacita' di scelta all'insegna dell'autentico interesse nazionale".
Il leader di Fli boccia lo "sgangherato bipolarismo" che ha portato solo a divisioni, e dice chiaro: se come e' mio auspicio, e lo e' anche di Pierferdinando Casini, si forma una lista civica nazionale, e chiaramente alla guida del Governo e' candidato l'attuale premier, e "quella lista vince le elezioni, Monti a palazzo chigi ci rimane".
Casini gli da man forte: "e' finita la stagione delle promesse mirabolanti. Fini ha detto che dopo Monti niente sara' piu' uguale. Io credo che serva questa consapevolezza", perche' ogni tanto "sembra essere in compagnia di qualcuno che pensa di aver sbagliato ad approggiare Monti". Me c'e' qualcuno che "ritiene che Monti sia un incidente, questo e' fuori di senno. Il presidente del consiglio e' un importante punto di riferimento di domani".
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, e' di diverso avviso sul Monti-bis. " Basta scorciatoie e ricette italiche. La politica deve tornare ad essere credibile. Non significa che io voglio che Monti torni alla Bocconi ma in quella situazione ognuno dara' il suo contributo".
"Ho grande stima di Monti – ha sottolineato Alfano – e ritengo potrebbe essere candidato a tutto, ma ho difficolta' a immaginare una campagna elettorale in una democrazia occidentale, dove un candidato c'e' e sara' quello della sinistra e l'altro candidato e' virtuale, perche' non scende in campo".
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