Sono giorni caldissimi in Turchia, alle prese con una turbolenza politica interna che non si vedeva da molti anni. Il caos in cui è sprofondato il paese ha allarmato gli operatori della finanza, innescando una fuga di capitali dal paese e il crollo della valuta nazionale (la Lira).

Crisi politica turca e finanza

finanza turchiaL’agitazione sociale nel paese è stata innescata dall’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, principale rivale di Erdogan nella corsa presidenziale del 2028. Il tribunale della città ha confermato lo stato di fermo di Imamoglu, accusato di corruzione, terrorismo e soprattutto di aver conseguito una laurea fasulla (cosa che gli impedirebbe di candidarsi alla Presidenza del paese).

Detenuto in un carcere di massima sicurezza a Marmaras, Imamoglu agita le piazze che stanno protestando da giorni contro l’eliminazione giudiziaria degli avversari politici da parte del presidente Erdogan. Le proteste e gli scontri che stanno avvenendo in gran parte del paese chiaramente hanno delle conseguenze importanti anche per il mondo della Finanza. Gli investitori non amano questi climi incandescenti e hanno reagito ritirando i capitali dal paese sul Bosforo.

Il crollo della Lira e della borsa

Subito dopo l’arresto di Imamoglu, la Lira turca è precipitata toccando quota 41 rispetto al dollaro (fonte Pocket Option Italia) e ci è voluto un massiccio intervento della banca centrale per arginare Il tracollo. L’istituto centrale ha dovuto utilizzare oltre 11 miliardi di dollari delle sue riserve per acquistare grandi quantità di Lira, così da sostenerne l’andamento sul mercato valutario. Inoltre la Banca Centrale ha dovuto dire una riunione di emergenza per aumentare uno dei tassi di riferimento.
Peggio ancora è andata al mercato azionario. La finanza sta voltando le spalle alla Turchia ed ha spinto l’indice principale della borsa turca, il BIST100, verso una perdita complessiva del 16% in pochi giorni.

NB. La Lira turca è uno degli asset che si possono negoziare sui broker opzioni binarie Italia, anche se non è facile trovarla.

A rischio il percorso di normalizzazione

Questo scenario mette a repentaglio il faticoso programma che il ministro dell’economia Simsek sta portando avanti da diverso tempo, per normalizzare l’economia e riportare le politiche economiche turche su un percorso ortodosso. Finora era riuscito ad abbattere l’inflazione, che aveva superato l’80% percento, e aveva reso il bilancio statale più sostenibile. Ma gli ultimi avvenimenti rischiano di far precipitare tutto.

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