Non se la passa affatto bene l'EuroZona. L'indice Pmi composito di agosto è infatti calato toccando quota 52,9 punti. Un dato che lo porta ai minimi da 19 mesi. Anche rispetto al mese di luglio s'è registrato un calo (era 53,2).
L'attività delle imprese ha rallentato ai minimi da oltre un anno e mezzo, con la tendenza alla moderazione che ha coinvolto anche la Germania. La reazione dei mercati valutari è stato un improvviso calo della quotazione dell'euro-dollaro, che fa seguito alla brusca caduta avuta già dopo i deludenti dati di venerdì scorso (dati della piattaforma markets.com).
I dati sono quindi negativi, e testimoniano un periodo di grosse difficoltà per l'EuroZona. «Complessivamente si osserva un'economia che perde terreno piuttosto che guadagnarlo», ha detto Chris Williamson, capo economista di Markit (che ha elaborato i dati). Le aziende sono sempre più preoccupate per il futuro.
Le mosse della BCE
Questi dati danno una certa spinta a chi si aspetta delle mosse imminenti da parte della BCE. Giovedì prossimo, ricordiamo che tornerà a parlare il governatore Mario Draghi. L'idea è che l'istituto centrale Europeo non abbia intenzione di attendere ancora nel fornire stimoli ulteriori all'economia. L'obiettivo dovrebbe essere quello di dare più fiducia sia sulle prospettive future dell'economia che sulla capacità della Banca di mantenere il suo target d'inflazione.
Draghi e il QE3
Secondo un sondaggio fatto da Bloomberg, il governatore Draghi sta preparando la terza parte del Quantitative Easing, che potrebbe presentare già giovedì prossimo. Annuncerebbe quindi l'estensione degli acquisti della Bce oltre il marzo 2017. Sono in molti inoltre a prevedere che l'istituto possa anche ampliare il perimetro del paniere dei titoli che possono essere acquistati.
Ricordiamo che Draghi ha lanciato a marzo 2015 il programma di Qe, il sui termine era settembre 2016, per un ammontare di oltre 1.000 miliardi. A dicembre il termine è stato esteso a marzo 2017 con il cosiddetto Qe2.