Forse il peggio è alle spalle. L'economia Europea, nonostante le mille difficoltà, è riuscita ad evitare la recessione e all'orizzonte sembrano esserci meno nuvole, anche se le difficoltà continueranno ad esserci ancora.
Coma va l'economia europea
Questo è il quadro che emerge dalle previsioni economiche d'autunno, che sono state pubblicate dalla Commissione europea. Nel secondo secondo trimestre l'economia europea ha registrato i livelli di crescita più bassi, con un evidente rallentamento.
Tutte le stime relative all'economia europea sono state riviste al ribasso. Quelle sul Pil dell'eurozona per quest'anno sono scese allo 0,6% (prima era 0,8%), così come sono scese quelle per l'anno prossimo (all'1,2%). Ma il 2025 dovebbe vedere un aumento del Pil dell'1,6% nell'area dell'euro e dell'1,7% nei Ventisette.
Il tasto dolente degli ultimi mesi, ossia l'inflazione, viene confermata per quest'anno al 5,6% e viene portato al prossimo dal 2,9 al 3,2% (fonte dati XTB group).
Fattori di spinta e di incertezza
Il miglioramento dell'economia europea ci sarà nel momento in cui i consumi riprenderanno a crescere, grazie a un mercato del lavoro costantemente forte e una crescita salariale sostenuta e una continua riduzione dell'inflazione. Tutto questo malgrado una politica monetaria restrittiva, che ha sempre effetti frenanti sulla crescita.
Ci sono però ancora rischi legati alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e al conflitto in Medio Oriente, nonché quelli legati alle interruzioni delle forniture energetiche.
L'euro si rialza piano piano
Intanto sul fronte valutario, l'euro rimane saldamente oltre 1,08 dollari, ossia sul livello più forte dall'inizio di settembre, mentre gli investitori hanno abbandonato il dollaro dopo che i dati hanno mostrato che il tasso di inflazione negli Stati Uniti è rallentato più del previsto in ottobre. Chi adotta una strategia scalping 1 5 minuto oggi ha trovato terreno fertile.
Intanto sul fronte della politica monetaria, la presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato la scorsa settimana che i tassi di interesse rimarranno restrittivi per diversi trimestri.