Nel mondo dei mercati finanziari continua a crescere il numero di attori che si affacciano nell’investimento in criptovalute.
Secondo una recente ricerca, il 28% dei Family Office che operano in Europa (ossia le società di servizi che gestiscono il patrimonio di una o più famiglie facoltose), guarda con interesse alle criptovalute. Molti ritengono che a breve termine le valute virtuali possono diventare una asset class di rilievo.
I family Office e le critpovalute
Al momento la situazione vede che soltanto l’1% del portafoglio dei family Office è allocato in criptovalute. Tuttavia secondo un sondaggio, quasi 1 su 5 intende aumentare la propria quota nel corso di quest’anno, ritenendo le valute virtuali un investimento promettente (lo dice un terzo degli intervistati).
Questo sentiment nei confronti delle criptovalute, peraltro non è soltanto una caratteristica degli attori del vecchio continente. Anche in Nord America e nell’Asia Pacifico ci sono numeri analoghi ed anzi ancora più promettenti.
Consiglio operativo: se siete interessati a negoziare le criptovalute, dovete prima chiedervi quale broker per fare trading online potete utilizzare.
Le riluttanze persistono
Va detto che i Family Office, per definizione, devono ascoltare e recepire le esigenze e i desideri dei loro clienti. E non c’è dubbio che le criptovalute in molti casi siano diventati di grande interesse. Tuttavia ancora non c’è la massima fiducia in questa asset class.
L’esposizione su questi strumenti è considerata fattibile ai fini di un forte rendimento, ma la loro estrema volatilità e l’incertezza strutturale riguardo la possibilità di recuperare il capitale investito, rimangono fattori critici. Per questo in linea di massima i Family Office sconsigliano questo genere di allocazione.
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La scelta
Là dove è possibile, la preferenza viene accordata agli strumenti quotati, liquidi e facilmente scambiabili a prescindere dal sottostante. In questo modo infatti si evita di essere direttamente in contatto con criptovalute e con i rischi conseguenti.
