Il nuovo tonfo delle criptovalute ha riacceso il dibattito. Chi cavalcava l'onda si è un po' spento, mentre chi rponosticava un futuro nero per il settore delle digital currencies ha ritrovato vigore. Tra i tanti pareri di questo periodo c'è quello autorevolissimo dell'economista americano Krugman, premio Nobel. Secondo lui la speculazione sulle valute virtuali è paragonabile alla bolla dei tulipani in Olanda.
Non c'è dubbio che il mese di gennaio sia stato assolutamente da dimenticare per le criptovalute. Chi conosce il trading con i Bitcoin, come funziona e come farlo in Italia sa benissimo che le forti oscillazioni di prezzo sono quasi all'ordine del giorno. Il fatto che fino a metà dicembre avesse inscenato un rally impetuoso non garantiva che sarebbe anche andato avanti. E infatti centinaia di migliaia di trader in tutto il mondoha dovuto fare i conti con un gennaio complicatissimo. Peraltro anche febbraio non sembra essere partito sotto i migliori auspici.
Momento difficile per le criptovalute
Le principali valute digitali vivono ancora una fase discendente. Se ad esempio andiamo ad aprire conto Plus500 registrazione e accediamo ai grafici delle criptovalute, possiamo capire di cosa parliamo. Il calo di Bitcoin è stato come spesso accade quello più evidente. Addirittura si è arrivati ai minimi dal dicembre scorso, verso quota 9 mila dollari. Ma l'inizio febbraio è stato nero anche per Ethereum (-4,49%), Ripple (-11,73%) e Bitcoin Cash (-13,85%). Inoltre è scesa di tanto la capitalizzazione di Bitcoin. Fino a pochi giorni fa era oltre i 200 miliardi di dollari, mentre adesso lambisce appena i 150 miliardi.
Ma che futuro attende le criptovalute? Se all'interno del settore non è da escludere un cambio al vertice, con lo scettro che potrebbe passare ad Ethereum, in generale resta la sensazione di un settore che staà interessato anche nel 2018 da tnatissime attenzioni, anche da parte dell'alta finanza.