Tra le più grandi imprese oggi che si occupano di ritrovamenti di relitti e di tesori c'è la compagnia statunitense Odyssey Marine Exploration, negli ultimi tempi al centro di un contenzioso con lo Stato spagnolo. Ovvero da quando, nel maggio del 2007, ha recuperato 15 tonnellate di monete di argento e oro (valore: circa 400 milioni di euro) a bordo della fregata 'Nuestra Senora de las Mercedes', affondata nel 1804 al largo delle coste del Portogallo dopo una battaglia con la flotta inglese. Di questi giorni il decisivo capitolo della lunga battaglia legale. La Corte Suprema Usa ha rigettato l'ultimo ricorso presentato dalla Odyssey: il tesoro dovrà essere consegnato allo Stato spagnolo entro dieci giorni dal momento in cui la Corte di Appello di Atlanta comunicherà ufficialmente la decisione al tribunale di Tampa, Florida.
La scoperta del più grande ritrovamento della storia era stata annunciata dalla Odyssey nel maggio del 2007 senza aggiungere ulteriori dettagli sulla posizione esatta della localizzazione del relitto (ribattezzato dalla Odyssey il 'Cigno nero'). L'impresa si era limitata a precisare che il prezioso bottino (trasferito immediatamente e 'silenziosamente' negli Stati Uniti) era in fondo alle acque internazionali dell'Atlantico. Ma il governo spagnolo, insospettito, ha avviato da subito un'indagine facendo così emergere che il tesoro da 500.000 monete antiche d'oro e d'argento si trovava a bordo di una nave militare della flotta iberica inabissata in acque spagnole. Da qui la rivendicazione del tesoro da parte della Spagna fino alla recente vittoria legale.
Altra missione che vede protagonista l'équipe di ricercatori d'oltreoceano è quella che partirà nella primavera del 2012. La posta in gioco è molto alta: si tratta di circa 240 tonnellate d'argento per un valore di 150 milioni di euro racchiusi nel ventre della Gairsoppa, una nave mercantile britannica che fu silurata e affondata da un U-boat tedesco nel 1941 mentre, salpata da Calcutta, viaggiava verso l'Irlanda. Il governo inglese nel 2010 ha affidato le ricerche del relitto alla Odyssey Marine Exploration che il 26 settembre scorso ha annunciato la localizzazione a 300 miglia al largo dalla costa irlandese e a 4700 metri di profondità. Stavolta tutto alla luce del sole: non si sa quanto sia rimasto dei lingotti d'argento, certo è che l'80% di quel che emergerà dagli abissi, sulla base di accordi presi con gli inglesi, andrà nelle tasche dell'impresa americana. Alle casse reali resterà il resto.
Dalla notizia del ritrovamento della Gairsoppa passano solo due settimane ed arriva un altro annuncio della Odyssey: in fondo all'Atlantico settentrionale scoperto il relitto di una nave a vapore britannica affondata nel 1917. Nome: 'Mantola'. A bordo un malloppo di 18 tonnellate d'argento per un valore di circa 14 milioni di euro. La nave salpata dal porto di Londra alla volta di Calcutta il 4 febbraio 1917 è stata affondata da un sottomarino tedesco quattro giorni dopo. E' stata identificata da un robot impiegato dalla società a stelle e strisce poco distante dalla Gairsoppa: solo 160 chilometri nella profondità marina (a 2.500 metri) a largo della costa irlandese la separa dall’altra britannica del mare. Anche in questo caso l'80% del tesoro che verrà recuperato andrà ai cacciatori d’oro americani.
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