I conti del 2018 mettono le ali alle azioni Poste Italiane, che raggiungono il massimo storico a Piazza Affari e arrivano a superare il 18% dei guadagni annuali.
I risultati del 2018 di Poste Italiane
Nel pomeriggio di martedì sono stati resi noti i conti dello scorso anno. Il gruppo chiude con risultati in netta crescita. L'utile infatti è raddoppiato e l'anno si è chiuso con un risultato netto pari a 1,399 miliardi, ovvero 709 milioni in più rispetto all'esercizio precedente (+97%). E' risultato superiore rispetto alla media del consensus degli analisti, che indicava 1,299 miliardi. Più aderente alla fotografia dell'andamento dell'azienda, al netto di partite straordinaria, è il risultato operativo in rialzo a 1,499 (+33,5%). Sia l'utile netto che quello operativo sono andati oltre le aspettative del piano industriale 'Deliver 2022', mentre i ricavi si sono attestati su 10,8 miliardi, oltre la media del consensus degli analisti che indicava 10,7 miliardi. Il consiglio di amministrazione proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,441 euro, in aumento del 5%.
Nessun intervento su Alitalia
Nel pomeriggio è giunto anche un annuncio atteso da parte di Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane: no a qualsiasi intervento a favore di Alitalia. «Non c'è nessun progetto da parte di Poste Italiane e del cda di aprire un dossier» su Alitalia.
Il volo delle azioni Poste Italiane
A pochi minuti dalla pubblicazione di questi dati, le azioni Poste Italiane sono balzate vistosamente al rialzo puntando ai massimi storici situati a a 8,436 euro (10 maggio 2018). Chi ha adottato strategia bande di Bollinger e Rsi ha potuto ottenere buoni profitti.
Va detto che la situazione tecnica di Poste Italiane era costruttiva già prima dei dati odierni. Il titolo infatti sta attraversando una tendenza rialzista. Dai minimi segnati il 19 ottobre scorso a 6 euro per azione, le azioni Poste Italiane hanno proseguito al rialzo disegnando un modello di massimi e minimi crescenti. Le strategie candele heikin ashi hanno evidenziato una forte spinta rialzista. Dal punto di vista tecnico inoltre, c'è stato un pullback lo scorso 1 febbraio che ha fornito una nuova base per il rialzo che ha portato i corsi ai livelli attuali.