Varato lo schema sul diritto d’autore. Tra due mesi il sì definitivo
Roma: L’Agcom ha approvato con sette voti a favore un astenuto e uno contrario lo schema di regolamento sul diritto d’autore che aveva scatenato la protesta della Rete, e che viene posto ora a una consultazione pubblica di 60 giorni. Rispetto alla bozza lo schema affronta alcune delle criticità sollevate.
Ricorso al tribunale
Innanzitutto prevede che per la rimozione dei contenuti coperti da copyright si potrà sempre ricorrere al tribunale, in questo caso il procedimento Agcom si blocca. E si parla di bloccare i contenuti che violino il copyright, non tutto il sito. In caso di controversia su un contenuto su un sito italiano, il gestore del sito può rimuoverlo entro 4 giorni dal richiamo. Altrimenti, potrà rivolgersi alla stessa Autorità per un contraddittorio, e l’Agcom, dopo una discussione di 10 giorni, potrà impartire nei successivi 20 (prorogabili di altri 15) la rimozione dei contenuti illegali o di ripristino, a seconda di quale delle richieste risulti fondata. Ma i contendenti potranno sempre rivolgersi al giudice. Tutte le decisioni potranno comunque essere impugnate al Tar Lazio.
Inserite le eccezioni
Lo schema prevede eccezioni per siti senza scopi di lucro, per l’uso didattico o scientifico, il diritto di cronaca, accogliendo le richieste della Rete.
Così per i siti stranieri
Nel caso di siti esteri, qualora l’Agcom richieda la rimozione dei contenuti e il sito non ottemperi alla richiesta, il caso verrà segnalato alla magistratura. Numerose le reazioni: per Di Pietro è solo un «maquillage», è «da rivedere il meccanismo per indurre la rimozione dei contenuti», secondo il ministro Meloni. «Abbiamo tolto le ambiguità», ha aggiunto il presidente Agcom Calabrò. La Rete ha 60 giorni di tempo per le obiezioni.
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