La settimana sui mercati valutari è stata indiscutibilmente caratterizzata dalla decisione della FED di procedere con l'aumento dei tassi di interesse. Era una misura che gli analisti si aspettavano già da tempo, a dire il vero, visto che di questa possibilità s'è cominciato a discutere già ad agosto. Negli ultimi tempi era ormai chiaro a tutti che sarebbe stata presa una decisione simile da parte dell'istituto centrale americano. Come era nelle attese, la Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base allo 0,5-0,75%. Si tratta del primo incremento da dicembre 2015.
Le reazioni del Forex all'aumento dei tassi
Mentre la Borsa di New York ha reagito con un ribasso la seduta (il Dow Jones ha perso lo 0,6%, l'S&P 500 lo 0,81% e il Nasdaq Composite lo 0,5%) gli investitori hanno virato con decisione sull'acquisto di dollari. Il biglietto verde ha guadagnato molto terreno sull'Euro e sullo Yen, ma praticamente su tutte le valute scambiate in coppia (vedi qui come trovare il miglior broker Forex).
A spingere il dollaro però non è stato solo l'aumento del costo del denaro in sé, quanto alcune dichiarazioni rese in seno alla FED. Per il 2017 la banca centrale americana ha infatti previsto tre ulteriori aumenti del costo del denaro. Questo ha dato grande fiducia agli investitori riguardo la forza del biglietto verde, che ha letteralmente schiacciato le altre valute. Sulla base dei dati della piattaforma Plus500 si può vedere come nei confronti dello Yen, dell'euro e della sterlina, l'Usd ha macinato guadagni che superano il punto percentuale. (per le opinioni Plus500 vedi questo link).
Bisogna a questo punto chiedersi però fino a quando questa marcia impetuosa del dollaro andrà avanti, e se davvero ci sono le condizioni perché la FED proceda per altre tre volte all'incremento del tasso di interesse nel corso del 2017. Ricordiamo infatti che un anno fa venne espressa la stessa convinzione da parte della Federal Reserve. Alla fine sappiamo come è andata…