Per gli investitori più attenti, è arrivato un grosso assist da parte di Moody's. L'agenzia di rating americana, infatti, ha deciso di tagliare il rating sul debito della Turchia a "junk", ovvero "spazzatura" (letteralmente), spianando la strada a una forte discesa della lira sui mercati valutari.
Una scelta che è stata colta al volo da chi investe nel forex market, che ha puntato sul ribasso della valuta di Istanbul, ovvero una di quelle valute "minori", meno trattate e più rischiose (colpo doppio se si è investito sfruttando un bonus senza deposito forex). La scelta s'è rivelata giusta, perché la conseguenza della decisione di Moody's è stata un'ondata di vendite che ha fatto impennare il cross Eur-Try, passato da 3,314 a 3,351. Stesso discorso anche per la coppia Usd-Try.
Mossa prevista fin dallo scorso luglio
La mossa di Moody's era nell’aria già dal mese di luglio, dopo il fallito tentativo di colpo di Stato a Istanbul. Sul taglio pesano l'aumento dei rischi legati alle esigenze di finanziamento esterno della Turchia, nonché l'indebolimento dei fondamentali e il rallentamento della crescita del sistema economico.
L'agenzia ha così tagliato il rating sovrano di Ankara a Ba1 (era Baa3). Questa decisione potrebbe avere grossi ripercussioni sulle possibilità della Turchia di finanziarsi sui mercati internazionali. Infatti molti fondi di investimento limitano la loro possibilità di acquisto solamente a quei fondi che hanno un giudizio "investment grade" da parte di almeno due delle tre maggiori società di rating. A questo punto lo ha conservato solo Fitch (mentre S&P aveva peggiorato il suo giudizio).