Il 6 luglio arriverà una delibera Agcom, sulla tutela del copyright online, e sarà una forma di censura del web, in nome degli interessi di Mediaset e delle lobby dell’audiovisivo, con il beneplacito del centro destra. E’ questo l’allarme lanciato da un gruppo di associazioni (Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio, Studio Legale Sarzana). Avevano già fatto una campagna contro i rischi di quella delibera, ma speravano ancora di cambiare le cose. Speranze fallite venerdì, dopo aver incontrato Corrado Calabrò, presidente Agcom (Autorità garante delle comunicazioni). «Abbiamo appreso che non c’è spazio per la mediazione e che Agcom intende approvare la delibera-censura in fretta e furia», dice Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale, associazione di area Radicale. Nel testo definitivo dovrebbe insomma restare il principio di fondo, già presente nell’attuale bozza della delibera: Agcom avrà il potere di oscurare siti web accusati di facilitare la pirateria. Senza passare da un regolare processo, ma solo a fronte di una segnalazione da parte dei detentori di copyright.
Fonte http://vergognarsi.it/2011/06/27/6-luglio-muore-il-web-italiano/
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Martedì 5 luglio dalle 17.30 alle 21 alla Domus Talenti a Roma, a 24 ore dall’approvazione della Delibera Agcom definita “ammazza-Internet” i blogger italiani, artisti, esponenti della rete, leader politici, cittadini e utenti del web si troveranno per nella “La Notte della Rete”, una no-stop contro il provvedimento.
“La Notte della Rete” sarà trasmessa in diretta streaming su Il Fattoquotidiano.it e su una rete di tv locali, accompagnato dai tweet e dai messaggi indirizzati all’Agcom. L’iniziativa sarà preceduta da una serie di flash-mob. Fra i presenti già confermati: Olivero Beha, Pippo Civati, Antonio Di Pietro, Dario Fo, Alessandro Gilioli, Peter Gomez, Beppe Giulietti, Giulia Innocenzi, Gianfranco Mascia, Roberto Natale, il Piotta, Franca Rame, Guido Scorza e Mario Staderini. «Agcom deve porre in moratoria la regolamentazione – sostiene Luca Nicotra di Agorà Digitale, tra gli organizzatori dell’evento – o metterà a rischio non solo la libertà di espressione, informazione e accesso alla conoscenza, ma lo stesso funzionamento democratico delle istituzioni».