SANDRO CURATOLO
presenta il nuovo disco
“Sette miliardi di parole”
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“Sette Miliardi di Parole” è un lavoro essenziale e senza fronzoli, composto da nove tracce da ascoltare tutto d’un fiato. Si inserisce a pieno titolo nel filone del genere cantautoriale, già esplorato dall’autore nelle sue precedenti produzioni.
Stilisticamente è basato sulla predominanza dei testi che sono i pilastri attorno al quale si dispiega una curatissima ricerca melodica. Gli arrangiamenti sembrano votati all’indispensabile ed orientati verso un suono spesso spogliato e scarno, per fare risaltare i tratti più essenziali della parola che diviene tutt’uno con la melodia creando una materia narrativa difficilmente scindibile. Il paesaggio sonoro è arricchito da rumori ambientali che sono utilizzati per calare l’ascoltatore nell’atmosfera dei brani e collegarli tra loro.
L’argomento sociale è sempre presente ma è trattato con un taglio più esistenziale che politico. “Sette miliardi di parole” sono tutti i punti di vista possibili sugli avvenimenti attuali, i diversi modi di intendere e integrare la realtà e le varie visioni del mondo che sono la grande ricchezza ma anche la causa degli scontri che agitano il nostro tempo.
Un disco d’altri tempi, da ascoltare con i cuori spalancati.
L’INTERVISTA
In salita o in discesa. I percorsi artistici si sviluppano sempre tra mille peripezie, Vuoi raccontarci le tue finora?
Dopo anni di presenza sui palchi ci sono davvero tanti aneddoti accumulati. Al Masini di Faenza mi è capitato di avere l’onore di dividere il camerino con Arbore… è una persona talmente divertente e con una capacità di affascinarti con i suoi racconti che a momenti ci dimentichiamo di salire sul palco.
In un’altra occasione, aprivamo uno spettacolo di Paolo Rossi, e siccome la piazza era gremita ero abbastanza preoccupato. Allora mi sono avvicinato a lui per dirglielo e notandolo un po’ strano gli ho chiesto cosa avesse. ‘Niente – mi ha risposto – mi sto solo cagando addosso’. Quella affermazione tanto semplice mi ha fatto capire che avere un po’ di timore prima di esibirsi è normale e mi ha tranquillizzato.
Una volta a Trastevere, in uno dei primi concerti che abbiamo fatto, si è allagato il locale e abbiamo dato una mano ai gestori a togliere l’acqua, altrimenti il concerto sarebbe saltato.
Una scena che non dimenticherò mai è quando, una volta, abbiamo deciso di rompere il contratto con un management che avevamo e abbiamo deciso di incontrare i responsabili per comunicargli la decisione. Uno di loro durante la discussione si è messo a piangere. Era una persona che credeva davvero tanto nel progetto. Anche se allora poi abbiamo comunque rotto, in seguito ho pensato spesso che è stato un grande errore. Non avevo ancora capito quanto fosse importante avere qualcuno che che crede nel tuo progetto, e l’ho dovuto capire in seguito.
Qual è stato il primo brano e l’ultimo che hai scritto e registrato di questo disco?
Il primo è proprio “sette miliardi di parole” che da anche il titolo all’album. Molti ascoltandolo hanno creduto di capire che facesse riferimento al periodo della pandemia, ma è un brano scritto almeno un paio di anni prima. L’ultimo è “Ogni Sguardo è una Vita”, che ho scritto in mezzo ad un campo in Olanda, quando già il disco era in piena lavorazione.
C’è un’idea di fondo, un tema, un concetto che lega le tracce dell’album??
Il tema che tiene assieme tutto l’album è quello del tempo. Il modo in cui vediamo il tempo è molto differente a secondo dell’età e della fase vitale in cui ci troviamo. Il tempo non è solo una sequenza di minuti, di giorni e di anni che avanzano, ma può essere molto di più. È come il mare, che divide gli spazi ma allo stesso tempo li collega. Credo che possiamo arrivare a percepire una “essenza” del tempo… e in quella essenza si nascondono un sacco di sorprese e di risposte che difficilmente immagineremmo.
Oltre al lavoro in promozione quale altro brano ci consigliate di ascoltare dai vostri lavori precedenti?
Sulle piattaforme si trova ancora un album che si chiama PuraUtopia ed a cui sono ancora molto affezionato, anche se nel frattempo sono cambiate un sacco di cose. È un album di forte denuncia e devo dire che sono molto dispiaciuto dal fatto che sia ancora tanto attuale.
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe portare le mie canzoni in giro per i teatri. Credo che sia la dimensione più adatta al tipo di atmosfera che sta nei brani di questo album. Amo le situazioni in cui il pubblico viene ad ascoltarti, è attento e si stabilisce un rapporto.
BIOGRAFIA
Classe 1973. Autore, paroliere, arrangiatore e cantautore.
Conduce i suoi studi musicali sotto la guida dei professori Francesco Rizzo e Mariano D’Amelio. Oltre allo studio del piano fa i primi passi alla chitarra rock e jazz.
Più tardi si esibisce come cantante e chitarrista in diverse formazioni nei locali della capitale ed inizia a comporre brani inediti approdando al Folk studio di Roma e restando affascinato dal panorama cantautoriale romano.
Nel 2000 forma con il fratello Andrea la band Pura Utopia di cui sarà cantante e chitarrista e per cui comporrà due album. L’omonimo Pura Utopia edito da VioliPiano Records e Co.Co.Co, frutto di una collaborazione tra l’etichetta cinico disincanto e Altipiani Records. La band sarà attiva fino al 2014.
Del primo album che è seguito da un tour nazionale il brano “L’uomo del potere” entra nella programmazione di diverse radio nazionali, vince il premio speciale Amnesty International ed entra nella compilation Rai Trade. Vengono chiamati ad aprire Sanremo Off, la prima edizione del V-Day e “recital” di Paolo Rossi.
Del secondo album, nel 2011 il brano “quando parli il cinese” viene tolto poco prima dell’uscita ed inserito nel disco di Paolo Belli (Giovani e Belli), in cui compare eseguito a due voci con il cantante Modenese.
Il singolo Co.co co trova spazio nella programmazione di diverse radio nazionali tra cui Radio Rock, radio città Futura, RadioRai1, Isoradio, Rai international.
Brani del disco vengono anche presentati al teatro Masini per l’inaugurazione del MEI e successivamente con un live in diretta nazionale su RadioRai1.
Trasferitosi a Praga, continua la sua attività come musicista, compositore ed arrangiatore. A novembre 2024 è in uscita l’album “Sette Miliardi di Parole” con una selezione di brani inediti, caratterizzati da uno stile più cantautoriale, acustico ed intimo.