L’amore ha mille sfaccettature e mille significati, che cambiano a seconda dei punti di vista, e forse nessuna arte come la musica riesce a interpretarlo meglio. E così Rio Bro, artista emergente di Terni che corrisponde al nome di Ohran Alija, ha scelto proprio la musica per scrivere quella che a tutti gli effetti può essere considerata una lettera d’amore, un amore tanto profondo quanto struggente, il suo ultimo brano “Non dimenticarti di me”.

Rio Bro, cantante di origini macedoni, sin da ragazzino ha nutrito una forte passione per la musica e infatti a 16 anni ha iniziato a scrivere i suoi primi brani e a 19 anni ha pubblicato il suo primo pezzo. La canzone, dal testo intimo e poetico, ci regala un viaggio emotivo tra i ricordi di un amore intenso, pieno di delicate sfumature e forti contrasti.

Le note delicate di pianoforte introducono in un’atmosfera ovattata e romantica la prima strofa che recita così: “Ti ricordi quella sera, in quella cena, dove ci siamo conosciuti, era tutto così bello, non vedevo l’ora di rivederti poi, sei entrata subito nel mio cuore, i tuoi abbracci una magia, mi sentivo come a casa mia, toglimi il pane, toglimi l’aria, ma no non togliermi il tuo sorriso”.

Queste parole ci raccontano la scintilla che ha acceso la miccia di un amore puro, tenero e dolce nel cuore dell’artista. Nel testo Rio Bro fa un riferimento ai “fiori di Monet” per descrivere le labbra della sua amata, sulle quali esplode il suo dolce sorriso. L’artista dimostra di essere fortemente influenzato dall’arte pittorica, quando poco dopo paragona gli occhi della sua amata ai girasoli di Van Gogh. Possiamo considerarla una metafora simbolica: così come quei fiori seguono la luce del sole, così l’amata è una guida, una presenza luminosa nei momenti più difficili.

Il vero punto di forza di “Non dimenticarti di me” è il ritornello, una preghiera dolce, quasi disperata, che sottolinea l’indissolubilità di un legame anche dinanzi alla lontananza o ad un sentimento non più corrisposto.

La seconda parte della canzone segna invece un cambiamento di tono, con un velo di malinconia ancora più marcato. L’immagine della farfalla, fragile e leggera, incarna lo stato d’animo vulnerabile del protagonista, che si sente perso senza la sua amata. Ancora più toccante il confronto tra le stelle e la luna: lei rappresenta la luce che, a differenza delle stelle che abbondano nel firmamento, è una sola, solitaria e insostituibile.

Il finale di questa canzone, che sembra una vera lettera d’amore, è un commiato straziante dove il protagonista giura amore eterno alla sua amata e allo stesso tempo fa ammenda dei suoi errori. Le strofe finali, come un sincero atto di gratitudine, chiudono il cerchio dell’amore con una semplice richiesta: non essere dimenticato. L’amore, nonostante le difficoltà, rimane eterno e si conclude con un sincero “scusami”, un segno di vulnerabilità e consapevolezza di quanto un amore sappia essere tanto profondo quanto fragile.

Il testo si distingue per la sua capacità di fondere arte e sentimento, trasformando l’esperienza personale del protagonista in un quadro di emozioni universali. La canzone parla d’amore, ma anche di nostalgia e di speranza, perfettamente bilanciata tra dolcezza e sofferenza, con immagini evocative che lasciano nell’ascoltatore un’impronta profonda.

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